12/12/2017, 11.21
CINA-USA-UE-GIAPPONE
Invia ad un amico

Iniziativa di Usa, Ue e Giappone per porre limiti all’espansione economica cinese

Alla riunione del WTO in corso a Buenos Aires, Stati Uniti, l'Unione europea e il Giappone starebbero per annunciare una dichiarazione comune contro misure quali sussidi, trasferimento forzato di tecnologia, violazione dei diritti di proprietà intellettuale e pratiche commerciali sleali da parte delle imprese statali cinesi.

Buenos Aires (AsiaNews/Agenzie) - Gli Stati Uniti, l'Unione europea e il Giappone starebbero per annunciare uno sforzo congiunto per contrastare la Cina a causa dell’eccesso della sua capacità industriale e altre pratiche commerciali.  Secondo una fonte interna, che ha parlato a condizione di anonimato, i funzionari dei due Paesi e dell'UE starebbero per presentare una dichiarazione congiunta a margine della riunione ministeriale dell'Organizzazione mondiale del commercio (WTO), in corso fino a domani a Buenos Aires, per affrontare il problema della sovrapproduzione e degli aiuti statali.

Anche se non si sa se la Cina sarà espressamente nominata, Washington, Bruxelles e Tokyo criticano infatti le sovvenzioni di Pechino Cina alle imprese statali e le norme sugli investimenti che spesso costringono le imprese straniere a trasferire nel Paese tecnologie strategiche. Sostengono che tali distorsioni hanno alimentato la sovraccapacità dilagante in settori chiave come l'acciaio e l'alluminio, che stanno invadendo i mercati globali e provocando licenziamenti in altri Paesi.

Stati Uniti e Unione europea sostengono quindi che la WTO non dovrebbe concedere lo status di economia di mercato alla Cina. Il rappresentante del commercio americano Robert Lighthizer ha spiegato che l'Organizzazione non è in grado di affrontare ciò che il suo Paese vede come tattiche mercantilistiche cinesi.

Da parte sua il ministro giapponese del Commercio e dell'economia, Hiroshige Seko, ha espresso il proprio sostegno per gli sforzi volti a rafforzare la trasparenza e gli standard di rendicontazione del WTO, iniziativa promossa dagli Stati Uniti e mirata principalmente a denunciare i sussidi cinesi illegali. "Il libero scambio – ha affermato - funziona solo quando garantiamo condizioni eque per la concorrenza”. “Le condizioni per un mercato leale non devono essere influenzate negativamente da misure quali sussidi, trasferimento forzato di tecnologia, violazione dei diritti di proprietà intellettuale e pratiche commerciali sleali da parte delle imprese statali”.

“È impossibile negoziare nuove regole quando molte delle regole attuali non vengono seguite”, ha detto Lighthizer, aggiungendo che gli Stati Uniti stanno conducendo trattative su come migliorare la “triste prestazione” di molti membri.

Con gli Stati Uniti che mettono in discussione l'utilità del WTO, la riunione in Argentina dei ministri del commercio dovrebbe riuscire a fare solo progressi moderati nel tagliare le barriere commerciali. Il commissario europeo per il commercio, Cecilia Malmstrom, ha ribadito ieri questa preoccupazione. “Abbiamo bisogno – ha dichiarato - di abbattere gli ostacoli che impediscono all’Organizzazione di svolgere la parte che dovrebbe avere nel commercio globale”. “I problemi sono molti, ma in sostanza si riducono a una questione fondamentale: l'incapacità di discutere questioni di interesse per i membri e concordare un modo adeguato di procedere. Questo problema è sistemico e sta iniziando a mettere a rischio l'intera organizzazione”.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Wto: scontri fra ricchi e poveri per una difesa ad oltranza delle proprie barriere
15/12/2005
Salta l’accordo mondiale sul commercio, accuse tra Usa, India e Cina
30/07/2008
Seoul rinuncia allo status di Paese in via di sviluppo
25/10/2019 11:25
Taipei blocca la nomina di un giudice cinese al Wto
20/11/2007
Cina ed EU, accordo temporaneo sul tessile
11/06/2005


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”