31/03/2014, 00.00
PAKISTAN
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Islamabad, l’ex presidente Musharraf incriminato per alto tradimento

È il primo capo dell’esercito a rispondere di un reato così grave. Secondo i giudici ha sospeso in modo illegittimo la Costituzione nel 2007, per istituire lo stato di emergenza. Egli si dichiara innocente e definisce le accuse di “natura politica”. Di recente ha chiesto di poter espatriare per assistere la madre malata.

Islamabad (AsiaNews/Agenzie) - Questa mattina un tribunale pakistano ha incriminato per alto tradimento Pervez Musharraf, primo capo dell'esercito nella storia del Paese a dover rispondere di un reato così grave. Secondo l'accusa, nel 2007 egli avrebbe sospeso la Costituzione in aperta violazione alla legge e istituito lo stato di emergenza. Egli deve rispondere di cinque diversi capi di imputazione. L'ex presidente è rimasto in carica dal 2001 al 2008, uno dei più lunghi mandati alla guida del Paese, si è sempre dichiarato innocente definendo le accuse di "natura politica". Di contro, egli ha ricordato il servizio reso al proprio Paese proclamandosi un "patriota" che ha combattuto per la nazione. 

Musharraf è incriminato - fra gli altri - in base all'articolo 6 per aver sospeso, sovvertito e abrogato la Costituzione, imponendo l'emergenza nazionale nel 2007 e ponendo in stato di fermo i massimi organismi giudicanti del Paese. A sua difesa, egli ha sempre dichiarato di aver preso le decisioni "per la nazione e il suo popolo" e si dice "addolorato" per la definizione di "traditore". L'ex generale in pensione è ricoverato da tempo all'Istituto di cardiologia delle Forze armate (Afic) a Rawalpindi, dopo aver accusato un malore al petto durante il tragitto verso il tribunale per partecipare a un'udienza. Ieri sarebbe stato trasferito nel reparto di terapia intensiva, in seguito a un picco repentino della pressione. 

Il suo avvocato ha chiesto alla corte di non procedere e di consentire all'ex leader pakistano di effettuare un viaggio all'estero, per visitare la madre anziana e sofferente. Musharraf ha più volte chiesto il permesso di espatrio a Dubai, tuttavia i giudici hanno sempre respinto la domanda. Per l'udienza di oggi i magistrati avevano emanato un mandato di arresto, senza possibilità di cauzione, se non si fosse presentato in tribunale. 

L'ex leader pakistano è rientrato in patria nel marzo 2013 dopo quattro anni di esilio, per partecipare alle elezioni generali in programma l'11 maggio, che hanno segnato la fine della leadership di Asif Ali Zardari, vedovo della Bhutto, e del Partito popolare pakistano (Ppp). Il 70enne Musharraf è coinvolto in una serie di battaglie legali e sta cercando di scampare all'arresto per diversi capi di imputazione, fra i quali vi è anche l'assassinio di un leader tribale nel Balochistan.

Infine, egli è stato anche protagonista di un durissimo scontro politico-istituzionale con il capo della Corte suprema Iftikhar Chaudhry. I talebani pakistani hanno inoltre promesso in diverse occasioni di uccidere l'ex presidente, che ha conquistato il potere nel 1999 con un colpo di Stato militare.

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