28/08/2014, 00.00
PAKISTAN

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Islamabad: opposizioni in piazza, ma il premier respinge l’ipotesi di dimissioni

A guidare la protesta c'è l’ex campione di cricket Imran Khan. Egli chiede un passo indietro del premier, salito al potere nel 2013 in seguito a elezioni condite da brogli. Nawaz Sharif esclude le dimissioni, ma cerca un dialogo con gli oppositori. Voci insistenti parlano di un possibile intervento dei militari.

Islamabad (AsiaNews/Agenzie) - In un duro intervento in Parlamento, il premier pakistano Nawaz Sharif afferma che non intende cedere alle proteste e rassegnare le dimissioni, mentre il governo resterà in carica fino alla scadenza naturale del mandato. È un Primo Ministro deciso a dare battaglia, quello che si è presentato davanti all'Assemblea, per sottolineare che l'esecutivo non verrà cacciato dalle manifestazioni popolari che da oltre due settimane hanno infiammato alcune piazze del Paese. A guidare la protesta, l'ex campione nazionale di cricket Imran Khan ora leader del Pakistan Tehreek-e-Insaf (Pti), e il leader religioso Tahir-ul-Qadri, fondatore e guida del Minhaj-ul-Quran International (MQI). 

Dal 15 agosto scorso migliaia di sostenitori di Khan e Qadri sono accampati all'esterno del Parlamento; essi chiedono le dimissioni di Sharif e la caduta dell'esecutivo, salito al potere nel maggio 2013 in seguito a elezioni che essi ritengono truccate e condite da brogli.

Intanto voci sempre più insistenti parlano di un possibile intervento dell'esercito, vera "eminenza grigia" del Paese, per mettere fine alla crisi politica. Del resto, in una nazione in cui si sono già registrati tre colpi di Stato militari in passato, non si può certo escludere un colpo di mano improvviso dei generali. Tuttavia, Sharif ha voluto ribadire al Parlamento che il governo e il partito - la Pakistan Muslim League-N (Pml-N) - sapranno mantenere le redini del comando. 

Finora le proteste di piazza a Islamabad hanno mantenuto una connotazione pacifica, con le forze di sicurezza che si sono tenute alla larga dai manifestanti; intanto continuano le trattative per arrivare a una soluzione politica della controversia, sebbene Imran Khan intenda mantenere la linea dura e respinge al mittente qualsiasi proposta che non contempli le dimissioni del premier. 

Analisti ed esperti di politica pakistana sottolineano la prova di forza messa in campo dall'ex campione di cricket, che si sta ritagliando uno spazio sempre più grande nel panorama nazionale; tuttavia, in molti avvertono anche il pericolo di una mossa - la marcia sulla capitale e le manifestazioni - dalle conseguenze devastanti. Per ora ha guidato la protesta - peraltro più dal salotto di casa che in mezzo ai propri sostenitori - ma la vera domanda è se egli sarà in grado di offrire una "strategia" e una "visione" che vadano oltre la piazza. Resta da capire il reale sostegno di cui egli può beneficiare e quali siano i suoi rapporti con la leadership militare, la sola forza in grado di garantire la cacciata dell'attuale premier - che ha una netta maggioranza all'Assemblea - e modificare gli assetti del potere. 

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