14/07/2008, 00.00
ISRAELE - PALESTINA - UE
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Israele e Palestina, Siria e Libano “mai così vicini”

Al varo dell’Unione del Mediterraneo Olmert e Abbas riaffermano la loro volontà di fare passi verso un accordo di pace. Siria e Libano decidono lo scambio di ambasciatori. Per Nicolas Sarkozy è una possibilità di pace e prosperità per la regione; ma i critici puntano il dito alle difficoltà e ai contrasti.

Parigi (AsiaNews) – Ottimismo per un “mai così vicino” accordo fra Israele e Palestina; scambio di ambasciatori fra Siria e Libano sono i frutti dell’incontro tenuto ieri nella capitale francese che ha dato vita all’Unione del Mediterraneo, che ha come scopo la fine dei conflitti nell’area, l’inquinamento e l’immigrazione. All’incontro, voluto con forza dal presidente francese Nicolas Sarkozy e benvisto dall’Unione Europea, hanno partecipato 47 rappresentanti di 27 nazioni UE e dei Balcani, più gli Stati del Nord Africa, Israele e mondo arabo.

La Libia è l’unica ad essersi rifiutata. Il suo leader Muhammar Ghedafi ha definito l’iniziativa una riedizione del colonialismo.

“Il sogno europeo e quello del Mediterraneo sono inseparabili” ha detto Sarkozy. E ha aggiunto: “O vinceremo insieme o perderemo insieme”.

Parlando ai giornalisti, il premier israeliano Olmert ha dichiarato che ci sono “ostacoli, problemi, discordie, ma non siamo mai stati così vicini a un accordo come oggi… Penso che l’Autorità Palestinese e lo Stato d’Israele saranno capaci di prendere importanti decisioni che ci porteranno ad un livello mai raggiunto finora”. Anche il presidente palestinese Mahmud Abbas ha suonato una nota positiva: “Non abbiamo alternative al raggiungimento della pace” ha detto. E ha aggiunto: “Per il bene dei nostri popoli, palestinesi e israeliani, i popoli del Medio Oriente e i popoli del mondo. Perché sappiamo che la pace in Medio Oriente è la base della pace nel mondo”.

Il giorno prima Sarkozy è riuscito anche a far incontrare il presidente siriano Assad e il libanese Sleiman. Entrambi hanno dichiarato di volere rapporti diplomatici, scambiandosi gli ambasciatori. Dal tempo dell’indipendenza (1948), la Siria ha sempre rifiutato di riconoscere il Libano.

L’apertura di Assad al Libano è ripagata con lo sblocco del suo isolamento diplomatico, accresciutosi nel 2005 con l’assassinio dell’ex premier libanese Rafic Hariri, in cui si sospetta la mano della Siria. L’Unione europea e gli Stati Uniti hanno applaudito alla decisione di Damasco, ma hanno chiesto maggiori “azioni concrete per mettere fine a tattiche destabilizzanti nella regione”.

La Siria ha stretti contatti con l’Iran, con gli Hezbollah e i gruppi armati palestinesi.

Sarkozy ha detto che il nuovo organismo potrà trasformare la regione mediterranea in un’area di pace e di prosperità. Ma voci critiche accusano il progetto di mancare di sostanza, essendoci troppi problemi e contrasti nel modo in cui attuare i processi di pace in Medio oriente. Forse è per queste divisioni che l’incontro si è concluso senza nemmeno una foto di gruppo.

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