25/06/2015, 00.00
ISRAELE - PALESTINA
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Israele revoca i permessi di ingresso ai palestinesi di Gaza, concessi per il Ramadan

Il provvedimento in risposta al lancio di razzi dalla Striscia, Almeno 500 persone, fra uomini e donne, avrebbero dovuto partecipare alla preghiera del venerdì alla Spianata delle Moschee. Per Israele Hamas, anche se non ha lanciato i missili, è “responsabile” della sicurezza nel territorio.

Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - In risposta al nuovo lancio di missili provenienti da Gaza, per la seconda volta in una settimana il governo israeliano ha cancellato alcuni permessi speciali concessi ai palestinesi in occasione del Ramadan. Nella notte fra il 23 e il 24 giugno scorso dalla Striscia sono partiti alcuni razzi che hanno colpito il sud di Israele, senza causare vittime né feriti. Il generale Yoav Mordechai, responsabile del coordinamento delle Attività governative nei Territori (Cogat), conferma all’agenzia palestinese Maan che è di nuovo in vigore il divieto di ingresso in Israele per i residenti della Striscia che vogliono partecipare alla preghiera del venerdì alla Spianata delle Moschee. 

La decisione del governo israeliano, come spiegano i vertici militari, è una risposta al lancio di missili da Gaza. In precedenza le autorità avevano annunciato la concessione di 500 permessi temporanei di ingresso a residenti - uomini e donne - della Striscia e di età non inferiore ai 40 anni. 

Il gruppo avrebbe dovuto varcare i confini fra la Striscia e Israele oggi e domani; tuttavia, il punto di valico è stato chiuso perché “non vi sono le necessarie condizioni di sicurezza”. Il gen. Mordechai aggiunge che i razzi sono caduti “non lontano dal valico di Erez”, al confine fra Gaza e Israele. Egli aggiunge che la prossima settimana le autorità israeliane prenderanno di nuovo in considerazione le condizioni di sicurezza e valuteranno se concedere nuovi permessi di ingresso a Gerusalemme. 

Mordechai aggiunge inoltre che “Hamas è responsabile della mancata concessione ai fedeli di partecipare alla preghiera alla moschea di al-Aqsa durante il Ramadan”. Difatti, sebbene per le autorità israeliane il movimento estremista palestinese non sia il diretto responsabile dei lanci, è di sua competenza il controllo dei territori. “Non dico che Hamas è colpevole del lancio dei missili - conclude l’alto funzionario - ma Hamas è comunque responsabile perché controlla la Striscia di Gaza”. 

Israele continua a sostenere la teoria dello scontro interno fra fazioni islamiste a Gaza e in Palestina. Ieri il ministro della Difesa Moshe Ya’alon ha affermato che “ancora una volta abbiamo vissuto il lancio di razzi da Gaza, E ancora una volta abbiamo assistito al conflitto interno nella Striscia [di Gaza] fra Hamas e gruppi salafiti fedeli allo Stato islamico”. Egli ha aggiunto che Israele è stata “costretta” ad annullare i permessi, a fronte di una “situazione insostenibile”. 

Il 21 giugno scorso Israele aveva già revocato una prima volta i permessi di ingresso sul proprio territorio dopo l’uccisione di un escursionista israeliano nei territori occupati della Cisgiordania e in seguito all’accoltellamento di un poliziotto a Gerusalemme Est. Il governo aveva anche cancellato il permesso di transito per 500 cittadini palestinesi, che avrebbero dovuto transitare dall’aeroporto Ben Gurion per recarsi all’estero.

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