13/08/2004, 00.00
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Israele rischia di diventare "un Paese da quarto mondo"

Gerusalemme (AsiaNews/JP) – Il 46% degli israeliani non riesce a coprire le spese mensili di casa. È questo il dato più eclatante che emerge da una ricerca dell'Ufficio statistico nazionale, effettuata per conto del Ministero delle finanze.

Dall'indagine, realizzata su un campione di 7 mila individui sopra i 20 anni, risulta che il 14% dei cittadini di Israele - più di 500mila persone – raziona l'acquisto di alimenti e il 54% quello di vestiti e calzature. Quattro israeliani su 10 rinunciano al riscaldamento o all'aria condizionata in casa per mancanza di soldi.

Per quanto riguarda la salute, 16 cittadini ogni 100 non comprano le medicine necessarie, il 45% non ricorre alle cure dentistiche, 1 israeliano su 2 non ha un'assicurazione sanitaria: questo sempre per motivi economici. Il 27% dei fumatori rinuncia alle sigarette perché non può permettersi questo lusso.

Nel sondaggio vi è anche qualche dato positivo: il 48% degli israeliani si dichiara soddisfatto della propria situazione finanziaria in rapporto al 2002, quando 39 israeliani su 100 pensavano a un miglioramento della loro situazione economica negli anni a venire. Nel 2003 il 24% della popolazione riteneva imminente un miglioramento delle proprie finanze. I cittadini di etnia araba che si aspettano miglioramenti per il proprio reddito sono il 47% del totale.

Interpellato sui risultati della ricerca, il ministro delle finanze Binyamin Netanyahu ha sottolineato che "i dati risalgono al 2003 quando ancora l'economia era in recessione e prima della ripresa in atto. Oggi invece l'economia è in crescita e le tasse sono state diminuite per milioni di shekels".

Queste spiegazioni non hanno messo a tacere la critiche alle misure economiche di Netanyahu. Roman Bronfman, esponente del partito di opposizione Yahad, ha definito le cifre dell'indagine "un risultato diretto delle politiche economiche oppressive di Netanyahu che accrescono le ineguaglianze sociali". L'ex ministro dell'interno, Shas Eli Yishai, ha messo in guardia dal pericolo che Israele diventi "un Paese da quarto mondo".

Un funzionario del ministero degli Affari sociali ha replicato affermando che le cifre della ricerca sono fuorvianti poiché gli israeliani tendono notoriamente a essere "in perdita" e a non conoscere l'ammontare preciso delle spese di casa e a sprecare denaro in abiti firmati. Il dato di quanti si sentono "poveri" (14%), secondo il funzionario, è vicino a quel 18% della popolazione che attualmente vive al di sotto della soglia di povertà.

Israele ha una popolazione di 6,4 milioni di abitanti; il prodotto interno lordo è 16 mila dollari pro capite (dati Banca Mondiale 2002).

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