26/03/2004, 00.00
libano - islam
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"Issa" (Gesù) crocifisso affascina gli intellettuali islamici di oggi

Il lancio del film "La Passione di Cristo" in molti paesi islamici del Medio Oriente riapre la questione sul modo in cui il mondo islamico vede il crocefisso. In Italia il crocifisso nei luoghi pubblici rende intolleranti e blasfemi alcuni musulmani. Altrove nel mondo islamico, Gesù morto sulla croce e risorto, il Gesù cattolico, affascina i musulmani religiosi, ma soprattutto i poeti, gli scrittori e gli intellettuali musulmani contemporanei.

Beirut (AsiaNews) - "La passione di Gesù è essenziale per i poeti moderni innovativi; essi sperano così di dare nuova vita sia al linguaggio che alla società": lo ha affermato Tarif Khalidi, docente di storia Islamica all'università di Cambridge durante un seminario all'Università Americana di Beirut. Tarif Khalidi è autore del  libro  "The sayings and stories of Jesus the Muslim in Islamic literature" ( Detti e racconti del Gesù musulmano nella letteratura islamica), edito dalla Harvard University . Il libro è stato da poco tradotto in arabo dall' editrice libanese An-Nahar con il titolo" Il Vangelo secondo i musulmani".

I musulmani rispettano e onorano Gesù in modo speciale, al punto che quando ci si riferisce a Lui si aggiunge sempre la frase "pace su di Lui". Per l'Islam ufficiale Gesù è sfuggito alla morte facendosi sostituire da altri (cfr. Sura IV di An-Nisà , Le Donne)

Nel corso del seminario tenuto  a Beirut, Khalidi ha parlato del "fascino che la figura di Gesù esercita sull'immaginario dei musulmani" dall'antichità fino ad oggi.

Quando si parla di Gesù nell'Islam, secondo Khalidi, bisogna distinguere fra due tendenze: quella "teologico-profetica" – il Gesù del Corano, considerato " Parola di Dio", "Soffio di Lui", "Messia", "Messaggero di Allah" - e quello narrativo o "mitico", riguardante la vita di Gesù come è raccontata nella letteratura musulmana e nei miti, "nella carne, nel sangue e nei racconti".

È proprio questo aspetto "mitologico" – di passione, di sangue e di resurrezione -  che interessa gli intellettuali islamici. Fra questi vi sono almeno tre poeti contemporanei: il sudanese Muhammad al-Fayturi, il palestinese Mahmud Darwish e l'iracheno  Badr Shaker al-Sayyab. Essi si ispirano alla figura "mitologica" del Cristo morto e risorto per la salvezza dell'uomo. Per il poeta  Al-Sayyab, "Gesù è una figura più in tono con la natura e le stagioni rispetto a  quella …. austera ed anti-mitologica di Maometto".

Le immagini usate da questi poeti per descrivere Gesù rappresentano una sfida al Corano, dove non vi è divinità e crocifissione. Invece, per questi autori gli elementi centrali nel credo cristiano "sono troppo preziosi… per essere abbandonati".

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