27/03/2018, 12.09
VIETNAM-ITALIA
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Istruzione e formazione religiosa, la cultura tra Hanoi e Roma

di J.B. An Dang

Roma ed Hanoi hanno di recente intensificato la cooperazione culturale. Le università italiane sono tra le principali destinazioni per i giovani vietnamiti che vogliono studiare in Europa. Istituti ed università pontificie meta più importanti per i sacerdoti. Dopo sessant’anni di libertà educativa privata dal regime comunista, nel 2015 la Chiesa ha aperto il Collegio vietnamita di studi cattolici.

Hanoi (AsiaNews) – È nel campo culturale, in particolare dell’istruzione universitaria e della formazione religiosa, che il Vietnam raccoglie alcuni dei migliori frutti delle relazioni diplomatiche con l’Italia, di cui lo scorso 23 marzo si è celebrato il 45mo anniversario.

Nel 1973, Roma ha stretto rapporti ufficiali con il Vietnam del Nord, mossa vista da molti come uno schiaffo nei confronti del Sud, che in quel momento lottava duramente per proteggere la propria libertà dall'invasione delle forze insurrezionali comuniste, per poi capitolare nel 1975 con la caduta di Saigon. Tuttavia, gli accordi sono rimasti pressoché simbolici fino ai primi anni Novanta, quando le relazioni politiche tra i due Paesi hanno iniziato a svilupparsi e consolidarsi. Dalla visita ufficiale in Vietnam del ministro degli Esteri italiano Gianni De Michelis, nel dicembre 1989, Roma e Hanoi hanno poi mantenuto regolari relazioni diplomatiche.

Da allora, il Vietnam è diventato il principale partner italiano del blocco dell’Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (Asean). Il commercio bilaterale continua a crescere, raggiungendo 4,7 miliardi di dollari Usa nel 2016, con un incremento annuo di quasi il 9%. I due Paesi cercheranno di portare il commercio bilaterale a 6 miliardi per il periodo 2017 - 2018. Il Vietnam esporta in Italia soprattutto calzature, prodotti ittici, caffè e abbigliamento, mentre importa attrezzature meccaniche, mezzi di trasporto e materiali in pelle.

Roma ed Hanoi hanno di recente intensificato la cooperazione culturale, concludendo e collaborando in 72 progetti di istruzione e formazione. Le università italiane sono tra le principali destinazioni per i giovani vietnamiti che vogliono studiare in Europa materie come Architettura ed Ingegneria meccanica. L’Associazione degli Studenti Vietnamiti in Italia, organizzazione sovvenzionata dallo Stato, afferma di avere 4.650 iscritti.

Grazie alle generose borse di studio rilasciate da istituti ed università pontificie, l'Italia è la più importante meta per i sacerdoti vietnamiti. Un sacerdote che ha ottenuto una licenza in Teologia all'Università Lateranense, dichiara ad AsiaNews che la lingua italiana è un grande ostacolo per coloro che desiderano studiare in Italia. “La lingua in sé è tra le più difficili da imparare e al tempo in cui mi sono preparato per il mio viaggio a Roma, non ho trovato nessun corso di italiano disponibile in Vietnam. Tuttavia, ora le cose sono cambiate: da ottobre 2016 c'è un corso gestito da Uni-Italia e l'ambasciata italiana ad Hanoi, è una grande mossa”, afferma il prete.

Le autorità comuniste vietnamite permettono alla Chiesa di gestire il Collegio vietnamita di studi cattolici. Dopo sessant’anni in cui la Chiesa ha subito il divieto di impegnarsi nel campo dell’educazione, l'istituto ha iniziato ad operare il 6 agosto 2015, sotto la direzione di mons. Joseph Đinh Đức Đạo, vescovo di Xuan Loc e presidente della Commissione per l'educazione della Conferenza episcopale del Vietnam (Cbcv). Prima di tornare in Vietnam nel 2009, il vescovo Đạo ha conseguito un dottorato in Etica morale all’Accademia Alfonsiana ed uno in Missiologia presso la Pontificia Università Gregoriana. In seguito, è stato docente della Facoltà di Missiologia e dell'Istituto di Catechesi della Pontificia Università di Urbaniana a Roma.

Nel Vietnam del Nord, la libertà educativa per la Chiesa fu bandita nel 1954, con l’ascesa al potere del Partito comunista. Il divieto entrò in vigore nel 1975 anche nel Sud, dove i cattolici gestivano oltre 2mila strutture educative, dagli asili fino agli istituti di studi superiori, tutte requisite dal regime. Tra esse vi erano 1.060 scuole elementari, 145 licei e quattro università, compreso il Collegio Pontificio San Pio X ed i prestigiosi atenei di Saigon e Da Lat. Quest’ultimo è al centro di una controversia con le autorità governative e, ancora oggi, non è possibile sapere se la struttura verrà restituita ai cattolici. Del resto la questione inerente la proprietà di terre ed edifici è uno dei principali nodi irrisolti nel rapporto fra Chiesa e Hanoi.

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