20/08/2019, 11.32
INDONESIA
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Jakarta, predicatore insulta la croce: indignati anche i musulmani

Su internet è virale il video di un sermone di Abdul Somad, che si giustifica: “La moschea era chiusa ed il discorso era privato”. Cristiani invitati a non far prevalere le emozioni. Gli estremisti ricorrono sempre più spesso a bufale, fake news e polemiche sulla religione per alimentare divisioni.

Jakarta (AsiaNews/Agenzie) – Il noto predicatore islamico Abdul Somad (foto) è al centro di aspre critiche, da quando sui social media è diventato virale il video di un sermone, in cui definisce la croce “un elemento del diavolo”. Nonostante Somad si giustifichi, affermando che non era sua intenzione promuovere l’intolleranza religiosa, tali dichiarazioni suscitano sdegno anche tra i musulmani. Muhammadiyah, una delle organizzazioni islamiche più antiche e popolari del Paese, dichiara che queste potrebbero esser viste come una bestemmia; altri accusano il religioso di fomentare sentimenti anticristiani.

Il sermone incriminato risale allo scorso 17 agosto. Somad lo ha pronunciato nella moschea di Simpang Kelayang, villaggio nella provincia di Riau (isola di Sumatra). Le affermazioni sul crocifisso hanno subito avuto un forte eco sulle piattaforme social, spingendo il predicatore 42enne a pubblicare un video il giorno seguente. Nel filmato, egli afferma: “La sessione di recitazione del Corano si è tenuta in una moschea chiusa. Non in uno stadio, in un campo da calcio, né trasmesso in televisione, ma era ad uso interno dei musulmani. Stavo rispondendo a una domanda sulle statue e sulla posizione del profeta Isa [Gesù] rispetto ai seguaci dell’islam”.

La spiegazione non è servita a placare il disappunto di tanta parte della popolazione, soprattutto dei cristiani. East Nusa Tenggara (Ntt) è la provincia indonesiana con la più grande concentrazione di cristiani. Qui i cattolici rappresentano il 61% della popolazione ed i protestanti il 28%. Ieri, l’Associazione degli studenti cattolici indonesiani (Pmkri) del capoluogo Kupang ha chiesto le scuse pubbliche di Somad, accusando il predicatore di aver messo a rischio le pacifiche relazioni interreligiose. La Pmkri ha anche invitato la nazione a prendere una posizione ferma contro qualsiasi forma di intolleranza e chiesto alla Polizia nazionale (Polri) di indagare sull'incidente ed interrogare Somad. A Maumere, sulla “cattolica” isola di Flores, un gruppo di studenti universitari ha protestato presso la locale stazione di polizia per chiedere il suo arresto.

Sulla polemica è intervenuto anche Basuki “Ahok” Tjahaja Purnama, ex governatore di Jakarta. Protestante di etnia cinese, per tutta la sua carriera è stato oggetto di duri attacchi da gruppi e movimenti islamisti. Il 9 maggio 2017, il politico è stato riconosciuto colpevole di aver diffamato l'islam, al termine di un discusso processo. Ieri, durante un discorso tenuto alla Petra Christian University di Surabaya (East Java), Ahok ha dichiarato: “Per noi, la croce è un simbolo della gloria di Allah (Dio). Non è un problema nostro se la croce viene derisa da persone che non la capiscono”. Di fronte al clamore suscitato dalle affermazioni di Somad, attivisti per il dialogo interreligioso invitano i cristiani a non lasciare che le emozioni prevalgano fino a corrompere il sentimento di unità nazionale. Gli estremisti ricorrono sempre più spesso a bufale, fake news  e polemiche per alimentare divisioni all’interno della società indonesiana, sfruttando anzitutto il sentimento religioso.

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