25/11/2010, 00.00
INDONESIA
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Java: s’intensificano la cooperazione e il dialogo tra islamici moderati e cristiani

di Mathias Haryadi
Impiantare il seme della tolleranza, della comprensione reciproca e della buona conoscenza dell’islam è fondamentale per migliorare i rapporti tra le comunità cristiana e musulmana. A novembre, un incontro interreligioso tra studenti per educare i giovani ad avere una mente aperta.
 Semarang (AsiaNews) – Prosegue l’impegno per la cooperazione e il dialogo interreligioso tra i cristiani e gli islamici moderati. In Indonesia, il Paese musulmano più popoloso del mondo, il mantenimento di buoni rapporti tra le due comunità è una delle questioni più importanti. La Nahdlatul Ulama (Nu) e la Muhammadiya, le organizzazioni musulmane moderate del Paese, sono figure chiave fondamentali di questo processo. Su questo tema il santuario della Madonna di Gua Kerep (Ambarawa, vicino Semarang) ha ospitato l’Interfaith Gathering Weekend, un incontro interreligioso di studenti cattolici e musulmani, all’inizio di novembre.

Nell’arcidiocesi di Semarang (Central Java) p. Aloysius Budi Purnomo Pr è una delle figure più attive della comunità cattolica in questo ambito. Parlando con AsiaNews, p. Budi ha raccontato: “Questo Interfaith Gathering Weekend è stato concepito come punto di partenza dove i giovani cattolici possono costruire reciproco rispetto e comprensione con i loro colleghi delle comunità musulmane. La risposta è stata grande: entrambe le parti erano molto felici di incontrarsi, e hanno condiviso un forte impegno per promuovere buoni rapporti tra i fedeli di religioni diverse”.

All’incontro hanno partecipato 65 studenti provenienti da varie università cattoliche, tra cui: Unpar di Bandung (West Java), Unika Atma Jaya di Yogyakarta (Central Java), Unika Soegipranata di Semarang (Central Java), Unika Widya Mandala di Malang (East Java). Insieme a loro, decine di giovani membri della Nu, arrivati da diverse zone del Paese: Tasikmalaya (West Java), Mojokerto, Malang (East Java) e Yogyakarta (Central Java).

P. Budi, che è anche capo della commissione interreligiosa della diocesi, ha commentato: “L’incontro è stato un buon esempio di come i giovani cattolici siano educati ad avere una mentalità aperta rispetto al fatto che l’Indonesia è uno stato multietnico e multi religioso, dove la maggioranza musulmana ha avuto una forte influenza. Impiantando il seme della tolleranza, della comprensione reciproca e della buona conoscenza dell’islam, i giovani cattolici devo avere un forte rispetto dei loro concittadini islamici”.

Anche la diocesi di Purkowerto è protagonista di alcune iniziative volte a fornire sostegno sia ai cristiani protestanti che ai musulmani moderati, in particolare nel proseguimento degli studi universitari. Mons. Julianus Sunarka Sj, vescovo della diocesi, ha dichiarato: “Il dialogo interreligioso con le altre comunità è vitale per noi. Il governo locale ha mostrato il forte impegno nel sostenere tale iniziativa. La presenza di musulmani moderati nella regione è di fondamentale importanza”.

In Indonesia da parte dei cattolici c’è un grande “vuoto emotivo” nell’entrare in contatto con i concittadini islamici. Questa mancanza di conoscenza e comprensione reciproca nasce anche dal fatto che i cattolici sono a volte “bloccati” per via della brutta immagine data dalle comunità islamiche più estreme.

Al raduno era presente anche p. Benny Susetyo, segretario della commissione interreligiosa della Conferenza episcopale indonesiana.
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