06/02/2010, 00.00
SRI LANKA
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Kandy, fedeli cristiani e contadini piangono la scomparsa del “p. Gandhi” italiano

di Melani Manel Perera
Ieri a Lewella, nel centro dello Sri Lanka, si sono svolti i funerali del missionario p. Angelo Stefanizzi. Il sacerdote ha trascorso 58 anni nell’isola, lavorando a contatto con gli agricoltori della zona. Provinciale dei gesuiti: “un cuore grande e una profonda educazione”.
Colombo (AsiaNews) – Moltissimi agricoltori della provincia di Kandy, nello Sri Lanka centrale, hanno partecipato ai funerali del missionario italiano p. Angelo Stefanizzi, scomparso il 3 febbraio scorso. Le esequie di “p. Gandhi” – questo il soprannome dato dai fedeli – si sono svolte ieri a Lewella. Le spoglie del sacerdote, che ha trascorso 58 anni nel Paese, sono state seppellite nella casa dei gesuiti, ordine nel quale era entrato nell’agosto del 1936 per il noviziato.
 
P. Gandhi ha trascorso l’ultimo periodo su una sedie a rotelle a causa dell’artrite, curato con affetto e dedizione dai confratelli. Egli ha vissuto con serenità e presenza di spirito la malattia, senza perdere mai lo zelo missionario, la devozione per la preghiera e l’Eucaristia.
 
K.s.s.a. Francis, direttore dell’organizzazione Foliseb Sri Lanka con base nella città di Hatton, lo ricorda come un “santo dei nostri tempi” e “una guida accurata ed eccellente” per tutti i lavoratori della terra. Egli sottolinea la particolare attenzione mostrata da p. Stefanizzi per i poveri agricoltori della provincia e il suo impegno “nel cercare di parlare con loro e aiutarli a risolvere i problemi, per questo lo chiamavamo con affetto… p. Gandhi”.
 
Il suo segreto, come riferisce K.s.s.a. Francis, era quello di “parlare in modo fluente sia il singalese che il tamil, nonostante fosse uno straniero”; una particolare dote che gli ha permesso di “conquistare il cuore delle persone” che potevano “avvicinarlo senza incontrare barriere o ostacoli”.
 
P. Maria Anthony, superiore provinciale dei Gesuiti nello Sri Lanka, spiega ad AsiaNews che “abbiamo perduto un missionario di lungo corso, con un cuore grande e una profonda educazione”. “Mi piaceva chiamarlo uomo per i poveri” continua il confratello, perché “era pronto a lavorare in mezzo a ogni difficoltà. Non gli interessava una vita agiata, voleva solo stare vicino ai contadini poveri”.
 
P. Angelo Stefanizzi (nella foto) è nato nel comune di Matino, in provincia di Lecce, il 2 ottobre 1919. Egli è entrato come novizio nell’ordine dei Gesuiti, a Napoli, nell’agosto del 1936 e ha compiuto gli studi di filosofia a Gallarate, in provincia di Varese (Italia settentrionale). Nel 1949 è partito per l’India, dove ha studiato teologia, lingua tamil ed è stato ordinato sacerdote il 21 novembre dello stesso anno.
 
Nel 1952 si è trasferito nell’isola di Ceylon (l’attuale Sri Lanka) e ha intrapreso anche gli studi della lingua singalese. La sua vita missionaria è stata spesa a contatto della popolazione, con una particolare attenzione ai poveri coltivatori della terra. Fino alla morte, avvenuta lo scorso 3 febbraio.
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