25/05/2004, 00.00
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Karbala, città sacra devastata e liberata dalle milizie di Al-Sadr

Karbala (AsiaNews) – Lungo la via Al-Mukhayyam, strada principale della città sacra di Karbala, è difficile scorgere un negozio, un ristorante o un albergo ancora intatto e in piedi. Macerie, muri anneriti e scheletri di alberghi, di ex-pasticcerie, di ristoranti, di negozi, che una volta ospitavano i pellegrini, sono tutto quel che resta di una strada meta di milioni di fedeli sciiti sparsi nel mondo. Dalla città sacra sono svaniti nel nulla, da venerdì 21 maggio, gli uomini delle milizie di Al-Mahdi: giovani combattenti disorientati fedeli all'imam radicale sciita Moqtada Al-Sadr, e quelli accorsi "in difesa dei luoghi sacri e dei confratelli" da Nassiriya e dal quartiere sciita Al-Sadr di Baghdad, tornati da dove erano venuti. L'operazione "pugnale d'acciaio" guidata dal generale Martin Dempsey con lo scopo di "distruggere la milizia" di Al-Sadr  e affidare la "sicurezza a Karbala, Husseiyniya, Najaf e Kufa alla polizia irachena" è stata compiuta, almeno a Karbala. La moschea Al-Sahla di Karbala, gestita dagli uomini dell'imam Al-Sadr è stata rasa al suolo. Nella via Khazwini, sono due le scuole pubbliche ridotte in macerie. La città è tutta da ricostruire o quasi; persino i pali della corrente reggono ormai solo cavi penzolanti, come in una giungla dopo il passaggio di un uragano. E' latitante anche Ali Al-Khuzali il capo dei guerriglieri di Al-Mahdi, che venerdì scorso ai manifestanti che chiedevano l'allontanamento dei miliziani di Al-Mahdi dalla città, aveva risposto "stiamo combattendo per far evacuare gli occupanti dai luoghi sacri". 

Nella città ora regna la calma, dopo 15 giorni di scontri e di sangue. I disordini hanno allontanato i pellegrini, fonte di milioni di dinari di donazioni. Il clero sciita locale, il cui sostentamento dipende dal flusso dei fedeli dà la colpa del disastro in gran parte all'imam Al-Sadr. E' più facile, tuttavia, biasimare lo straniero. Un'associazione del clero sciita e dei commercianti di Karbala si appresta a chiedere un risarcimento danni alle truppe della coalizione. Come è successo a Falluja con i sunniti, ai quali gli Usa hanno pagato 1,3 milioni di dollari di risarcimenti come fondo per la ricostruzione. A Karbala città sacra dalle cupole dorate e di pace dove riposano l'Imam Hussein e suo fratellastro Abbas, tornerà lo splendore, ma nessuno qui dimenticherà facilmente l'azione spregiudicata dell'imam Moqtada Al-Sadr. (PB).  

 

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