03/09/2013, 00.00
INDIA
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Karnataka, nuove violenze anticristiane. Sajan George: Libertà religiosa non è negoziabile

di Nirmala Carvalho
Il leader cristiano condanna tre nuovi attacchi avvenuti nel solo mese di agosto. Nonostante il cambio di leadership al governo, l’influenza del Bharatiya Janata Party (Bjp, ultranazionalisti indù) si sente ancora e provoca episodi di violenza e boicottaggio per la minoranza cristiana.

Mumbai (AsiaNews) - "Sono indignato per questi nuovi incidenti anticristiani avvenuti in Karnataka: la libertà religiosa non è negoziabile": a parlare è Sajan George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), che ad AsiaNews condanna l'ondata di violenze contro la minoranza cristiana. Nel solo mese di agosto, lo Stato indiano ha registrato tre nuovi attacchi, tutti perpetrati da estremisti indù.

Il più recente risale al 18 agosto (distretto di Chikkamalaguru). Alcuni radicali indù hanno fatto irruzione in casa della signora Doddamma, membro attivo della comunità pentecostale Rehebothe Prarthana Mandir Church. Il gruppo di uomini ha iniziato a chiederle perché faceva visita ad altre famiglie indù e chi le aveva dato il permesso di predicare il cristianesimo. Rimasta in silenzio, gli aggressori hanno trascinato la donna e sua figlia al vicino tempio indù, dove hanno ordinato ad alcuni santoni di riconvertirle all'induismo. Di fronte al loro rifiuto, gli uomini le hanno picchiate con brutalità, mentre altri hanno distrutto la loro casa.

L'11 agosto nel distretto di Chitadurga la Chiesa pentecostale indipendente del rev. Paramajyothi ha subito un attacco da alcuni ultranazionalisti indù. Questi hanno trascinato il pastore fuori dalla sua chiesa, lo hanno spogliato e picchiato senza pietà sotto gli sguardi della sua congregazione e dei suoi familiari. Il leader religioso ha riportato diverse ferite e tre denti rotti. Una volta dimesso dall'ospedale si è rivolto alla polizia di Bejikere per chiedere protezione: i fondamentalisti l'avevano infatti minacciato, intimandogli di lasciare il villaggio. Tuttavia, gli agenti hanno registrato una denuncia sia contro i suoi aggressori, che contro di lui.

Il 3 agosto Somashekarwas, cristiano evangelico del distretto di Bijapur, è stato aggredito da 50 estremisti indù. Il gruppo lo ha attaccato con violenza, tirandogli i capelli e strappandogli i vestiti, intimandogli infine di riconvertirsi all'induismo; poi hanno insultato sua moglie Kusumabhai. Gli uomini hanno ordinato alla coppia di abbandonare il villaggio se non erano disposti ad abiurare il cristianesimo. Visto il loro rifiuto, gli aggressori li hanno denunciati alla polizia di Nedugundhi, accusandoli di praticare conversioni forzate.

"Anche se il Congress è al potere in Karnataka - spiega Sajan George - i molti anni di governo del Bharatiya Janata Party [partito ultranazionalista indù, ndr] hanno lasciato una polizia contaminata dal radicalismo indù. Il boicottaggio economico e sociale nei confronti dei cristiani è comune, così come le violenze fisiche e verbali. La minoranza è vulnerabile e questo clima incoraggia i fondamentalisti a violare la legge". 

 

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