09/09/2011, 00.00
INDIA
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Karnataka, ragazzi picchiati e arrestati per essersi convertiti al cristianesimo

di Nirmala Carvalho
Nazionalisti indù hanno denunciato Bhasker e Hemanth Naik di praticare conversioni forzate, perché rifiutatisi di tornare all’induismo. Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians: “La sopravvivenza politica delle autorità dipende dalle forze fondamentaliste, situazione sempre più preoccupante”.
Mumbai (AsiaNews) – È motivo “di seria preoccupazione” vedere come i cristiani in Karnataka siano aggrediti “con regolarità” dai nazionalisti indù, mentre le autorità “voltano lo sguardo, perché la loro sopravvivenza politica dipende da queste forze”. Lo denuncia Sajan K George, presidente del Global Council of Indian Christians (Gcic), rispetto all’ennesimo caso di violenze e soprusi contro due cristiani, ritenuti responsabili di conversioni forzate.

Bhasker Naik, 20 anni, e Hemanth Naik, 22 anni, originari del villaggio Manki (distretto di North Kanara), lavoravano da oltre un anno nella città di Udupi, impiegati in un’azienda privata. Circa sei mesi fa, i ragazzi hanno iniziato a seguire le prediche del pastore Sadananda, della chiesa Christ Fellowship di Hirebettu, e si sono convertiti al cristianesimo. Il 7 settembre scorso i due sono tornati nel loro villaggio: ma alcuni attivisti del Bajrang Dal (ala giovanile ultranazionalista indù), appreso della loro conversione, hanno iniziato a picchiarli e insultarli, intimando loro di tornare all’induismo.

Di fronte al rifiuto di Bhasker e Hemanth di rinnegare Cristo, gli attivisti indù li hanno denunciati alla polizia di Honnavar per conversioni forzate. L’ispettore Venkatappa ha condotto una breve indagine e li ha arrestati. I due cristiani sono ancora in prigione.

“Da maggio 2008 – accusa Sajan George – quando il Bjp è salito al potere in Karnataka, la libertà di culto per la comunità cristiana è sotto minaccia, anche nelle case private. I nostri luoghi di culto sono sotto costante controllo delle forze fondamentaliste: in maniera sistematica interrompono i servizi di preghiera e picchiano pastori e fedeli. Mentre la polizia è sempre più disponibile e frettolosa nell’arrestare e incarcerare i cristiani”.
 
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