06/04/2006, 00.00
PAKISTAN
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Kashmir pakistano: Caritas "riporta" a casa le vittime del terremoto

Con l'arrivo della primavera l'organizzazione cattolica si mobilita per collaborare al trasferimento degli sfollati nelle loro abitazioni originarie. Il governo pakistano incoraggia il ritorno, ma "limita" il lavoro delle Ong per non creare disparità negli aiuti.

New Delhi (AsiaNews/Icns) – Con l'arrivo della primavera nel Kashmir pakistano, la Caritas Internationalis sta aiutando le vittime del forte sisma dell'ottobre scorso a tornare a casa. Il sisma dell'8 ottobre – il più forte nella zona da circa 100 anni e di intensità 7,6 (scala Richter), ha ucciso 70 mila persone e lasciato senza tetto 3,5 milioni di persone. Secondo le agenzie di volontari accorsi dopo la tragedia, durante il rigido inverno himalayano si è riusciti ad evitare una seconda ondata di morti.

Mario Ragazzi, della Caritas italiana in Pakistan, spiega che l'obiettivo principale ora è assicurare il ritorno a casa, in abitazioni sicure, di circa 300 mila sfollati, che hanno passato l'inverno in ripari provvisori. Altre 3 milioni di case dovranno essere sottoposte a controlli, in seguito ai danni causati dalla scossa.

"È una situazione caotica – spiega Ragazzi – ciò che ci preoccupa di più è fare in modo che il trasferimento avvenga in condizioni sicure: saremo presenti dalla partenza fino all'arrivo per assicurarci che questa gente torni nelle sue abitazioni originarie".

Secondo quanto riferisce un comunicato della Caritas Internationalis, il governo pakistano ha messo in atto una severa politica di ricostruzione per evitare che si verifichino sovrapposizioni tra gli aiuti e assicurare che le vittime ricevano tutte lo stesso trattamento. Ragazzi spiega che l'intenzione è quella di impedire che alcune Ong costruiscano abitazioni di qualità migliore di altre, causando così invidie e malcontento tra le vittime.

Islamabad chiede, inoltre, che la ricostruzione delle case sia fatta dalla popolazione stessa. In altre parole la Caritas Pakistan insieme ai suoi partner internazionali dovrà solo "insegnare" alla gente a costruire edifici antisismici, ma non può aiutare a costruirli direttamente. In questo campo il programma della Caritas è rivolto a circa 5 mila famiglie nelle zone intorno a Muzafarabad e Mansehra.

Il governo ha detto in modo chiaro di non volere che i senza tetto rimangano nelle tende per molto tempo. Lo Stato ha già dato il via a una fase di "ritorno volontario". In alcuni casi le autorità provvedono a fornire una sorta di "kit per il ritorno" in modo da incoraggiare le persone.

 

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