24/11/2020, 12.10
INDIA
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Kerala, antica chiesa ortodossa a rischio demolizione per far spazio all’autostrada 66

Al centro della controversia la chiesa di san Giorgio a Cheppad, con oltre 800 anni di storia alle spalle. Attivisti e gruppi cristiani hanno promosso uno sciopero della fame per salvare l’edificio, con affreschi e dipinti preziosi nell’abside. Dietro pressioni, le autorità hanno modificato il percorso originario mettendo in pericolo il futuro della struttura.

Delhi (AsiaNews) - In India monta la protesta, corredata dallo sciopero della fame in atto da 11 giorni, contro la demolizione della chiesa ortodossa di san Giorgio a Cheppad (distretto di Alleppy, Kerala), per permettere l’ampliamento dell’autostrada nazionale (NH) 66. Attivisti e gruppi cristiani hanno messo in campo tutte le risorse, per salvare un luogo di culto con oltre 800 anni di storia alle spalle. Di recente l’autorità nazionale per la viabilità autostradale (Nhai) ha ultimato i lavori di definizione del nuovo tracciato, che comporta l’abbattimento di parte dell’edificio.

Secondo gli studiosi la chiesa, famosa per le antichità contenute all’interno e per i dipinti sulle pareti dell’abside (Madbaha), risale al dodicesimo secolo, sebbene la struttura abbia subito importanti lavori di ristrutturazione nel 1952. Tuttavia, l’abside, a est della chiesa stessa, è rimasta intatta per preservarne il valore e l’identità. Per impedirne la distruzione, i fedeli hanno promosso anche una pagina Facebook, con migliaia di iscritti. 

P. Alexander Vattakkattu, vicario della chiesa, conferma che “le autorità hanno posto le pietre che tracciano il nuovo percorso della NH. Metà dell’edificio dovrà essere demolito e non sarà possibile preservare la parte rimanente della struttura, incluso l’abside”. In un primo momento, spiega, i responsabili “avevano indicato un percorso che avrebbe evitato la chiesa. Poi lo hanno cambiato, crediamo dietro pressioni”. 

All’interno dell'edificio sacro vi sono 47 murales disposti su tre file, in altrettante pareti della chiesa. I dipinti includono immagini di san Paolo con la spada, la nascita di Gesù, il bacio di Giuda e l’ultima cena, oltre alla flagellazione di Cristo e altre scene della crocifissione, oltre a passaggi dell’Antico Testamento. Una miscela di arte persiana e tradizione locale del Kerala, che attirano da tempo appassionati di immagini sacre da ogni parte del mondo. 

Esperti indiani affermano che le immagini hanno oltre 600 anni di storia e sono state pitturate estraendo il colore da foglie verdi e frutti della zona. Nel 1956 l’allora imperatore etiope Haile Selassie ha visitato il luogo di culto e donato alcuni oggetti preziosi per abbellirlo, fra cui una croce etiope, una Bibbia ricamata in oro e scritte in aramaico e una statua della Vergine, oggi conservati nell’adiacente museo. In passato sono stati compiuti numerosi sforzi per inserire la chiesa fra i patrimoni Unesco, che rischiano di essere vanificati in caso di abbattimento. 

Il progetto originario prevedeva il passaggio dell’autostrada di fronte alla chiesa di san Giorgio, dove vi sono edifici e case con meno di 75 anni alle spalle e prive di valore storico. Tuttavia, i proprietari hanno esercitato pressioni sulle autorità, per ottenere una modifica del tracciato. “In un periodo storico in cui tutti cercano di salvaguardare e valorizzare il proprio patrimonio - osserva J. Philipose, fedele della parrocchia - appare ironico che una chiesa antica debba subire questa fine”. 

I responsabili della Nhai rispondono che il cambio è frutto di un ordine del tribunale e dopo aver ricevuto il via libera da parte del governo statale del Kerala e che l’esproprio “è avvenuto in parte uguale sulle due sponde”. (N.C.)

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