25/05/2010, 00.00
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Kim Jong-il ordina lo stato di allerta. Seoul: Pyongyang nemico “numero uno”

Il “Caro leader” ha ordinato all’esercito di tenersi “pronto a combattere”, in un’escalation di tensione fra le due Coree. Il governo sud-coreano riprende una terminologia abbandonata sei anni fa e definisce Pyongyang la più grave minaccia per la nazione. Esercitazioni congiunte delle marine di Usa e sud-Corea per prevenire nuovi attacchi dal Nord.
Seoul (AsiaNews/Agenzie) – Kim Jong-il ha ordinato all’esercito lo stato di allerta e di tenersi “pronto a combattere”, in vista di un possibile conflitto con il Sud. Lo riferisce l’agenzia sud-coreana Yonhap News, secondo cui la disposizione del “Caro leader” è stata diffusa da un ufficiale di alto rango dell’esercito nord-coreano. Intanto il governo di Seoul ha deciso di rinominare la Corea del Nord come “nemico numero uno”, una definizione abbandonata sei anni fa nella fase di massimo sforzo nel cammino di riconciliazione fra i due Paesi.
 
Secondo l’agenzia sud-coreana, il 20 maggio scorso l’alto ufficiale dell’esercito di Pyongyang avrebbe dichiarato: “non auspichiamo una guerra, ma se la Corea del Sud, insieme a Stati Uniti e Giappone alle spalle, cerca di attaccarci, Kim Jong-il ha ordinato di completare la missione di unificazione, lasciato incompiuto durante la … guerra [di Corea]”.
 
Il “Caro leader” ha posto le truppe in stato di allerta, in risposta alla minaccia di Seoul che intende “far pagare il prezzo” al Nord per l’affondamento della corvetta Cheonan. Il governo sud-coreano non ha voluto confermare la notizia riportata dalla Yonhap; tuttavia, essa segue di poche ore l’annuncio di esercitazioni navali congiunte fra le marine sud-coreana e statunitense.
 
Le esercitazioni in programma fra Stati Uniti e Corea del Sud comprendono anche operazioni per prevenire attacchi sottomarini e intendono mostrare “una prova di forza” verso Pyongyang. Ieri il presidente Usa Barack Obama – confermando pieno sostegno a Seoul – ha avvertito il regime nord-coreano di mettere fine al “comportamento bellicoso”, di scusarsi e “punire i responsabili” dell’affondamento della corvetta, che ha causato la morte di 46 marinai.
 
Intanto la Corea del Sud ha deciso di rinominare il Nord come “nemico numero uno”, ripristinando un termine abbandonato da oltre sei anni. Lo ha annunciato oggi un funzionario del governo di Seoul, spiegando che la decisione è conseguenza dell’attacco del 26 marzo scorso alla Cheonan. “È normale ripristinare il concetto di nemico numero uno” ha riferito il funzionario, che chiede l’anonimato.
 
Il termine è stato usato per la prima volta dal governo sud-coreano nel 1995, dopo che un alto ufficiale nord-coreano ha minacciato di trasformare Seoul in un “mare di fuoco” durante i colloqui – a livello militare – fra i rappresentati dei due Paesi avvenuto l’anno precedente. 
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