19/08/2009, 00.00
IRAQ
Invia ad un amico

Kirkuk: ucciso uomo d’affari, rapito un medico. Torna la paura fra i cristiani

Due episodi di violenza contro la comunità cristiana in Iraq. Un uomo freddato perché ha cercato di impedire il sequestro di un bambino musulmano. Un medico rapito per denaro; durante il sequestro ucciso un passante. Fonti locali confermano un clima di “preoccupazione” che potrebbe causare “un nuovo esodo di massa”.
Kirkuk (AsiaNews) – Ancora omicidi e rapimenti mirati contro la comunità cristiana a Kirkuk, nel nord dell’Iraq. Ieri sera Sabah Daowd Askar, 55 anni, sposato e padre di tre figli, è stato ucciso davanti alla sua abitazione nel quartiere di Almas. Sempre ieri, in un secondo episodio, un medico 50enne è stato rapito mentre rincasava. Fonti di AsiaNews in città parlano di un “clima di paura” e si teme una “nuova fuga di massa” dei cristiani.
 
Sabah Daowd Askar è stato ucciso perché “ha cercato di impedire un sequestro”. L’uomo, di fede cristiana, ha visto quattro persone “rapire un bambino musulmano”. Egli ha provato a salvarlo, ma “i criminali gli hanno sparato”. “Era un uomo d’affari – sottolinea la fonte, che conosceva bene la vittima – molto buono e generoso”. Proprio per la sua generosità aveva cercato di impedire il rapimento “del bambino, a prescindere dalla fede e dalla comunità di appartenenza”.
 
Samir Gorgia, 50enne sposato e padre di due figli, un maschio e una femmina, è stato rapito verso le 9 di ieri sera, mentre rientrava a piedi nella sua abitazione. Durante le concitate fasi del sequestro è stato ucciso un passante, anch’egli di fede cristiana. “Anche in questo caso – racconta la fonte di AsiaNews – si tratta di una persona ben conosciuta. È un medico specialista, noto e apprezzato da tutti” per la dedizione al lavoro.
 
Sulla comunità cristiana di Kirkuk, vittima in passato della violenza dei fondamentalisti e dei criminali, regna di nuovo “un clima di preoccupazione e paura per i giorni che verranno”. La fonte afferma che “da tempo la città vive una situazione di instabilità” e si teme una nuova fuga di massa. “Nonostante alcuni attacchi – conclude – pochi fedeli hanno lasciato la città; al contrario, molte famiglie hanno fatto rientro nel recente passato. Questi ultimi episodi di violenza, però, hanno generato una reale preoccupazione per il futuro”. (DS)
TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Arcivescovo di Kirkuk: “matrice politica” dietro le violenze settarie in Iraq
10/09/2012
Ancora in forse la data delle elezioni irakene
27/11/2009
Baghdad, approvata la legge elettorale, resta scoperto il nodo di Kirkuk
09/11/2009
Manifestazioni e digiuno dei cristiani irakeni contro le uccisioni e il “ghetto” di Ninive
01/03/2010
Guerra di potere a Kirkuk: appello dell’arcivescovo per la pace e il dialogo
22/11/2012


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”