02/05/2006, 00.00
Cina – Vaticano
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Kunming, l'ordinazione episcopale "distrugge la fiducia reciproca fra Santa Sede e Pechino"

Il card. Zen "condanna profondamente" l'ordinazione illegale del vescovo di Kunming, avvenuta "tramite pressioni, minacce e, sembra, anche inganni". "Dolore" dei cattolici di Kunming.

Roma (AsiaNews) – L'ordinazione episcopale di padre Ma Yinglin "ha distrutto l'atmosfera di fiducia reciproca, così necessaria per un dialogo fruttuoso in vista di un miglioramento della relazione fra la Santa Sede e Pechino" ed "ha causato un serio danno alla comunione ecclesiale" del nuovo vescovo. Il vescovo di Hong Kong, cardinale Joseph Zen Ze-kiu, ha commentato in questo modo la decisione di ordinare il nuovo vescovo di Kunming senza l'approvazione della Santa Sede.

"Condanniamo profondamente – scrive il porporato in una nota pubblica - il fatto che, prima di ottenere il permesso della Santa Sede, la Chiesa in Cina (dominata dall'Associazione patriottica) tramite pressioni, minacce e, sembra, anche inganni, abbia ordinato vescovo di Kunming il padre Ma Yinglin". "Quest'azione – aggiunge - ha causato un serio danno alla comunione ecclesiale ed una situazione non regolare per padre Ma, che non sarà sanata in breve tempo, anche se lui potrebbe sperare in un'approvazione della Santa Sede. Questa azione ha distrutto inoltre l'atmosfera di fiducia reciproca così necessaria per un dialogo fruttuoso in vista di un miglioramento della relazione fra la Santa Sede e Pechino".

"La stragrande maggioranza del clero e dei fedeli cinesi – conclude il card. Zen - vogliono che il loro vescovo sia nominato dal padre comune della famiglia cattolica, il Papa. Gesù ha fondato la sua Chiesa sulla roccia di Pietro. Coloro che vanno contro questo desiderio del popolo non vinceranno".

L'ordinazione episcopale di padre Ma, 41 anni, è avvenuta il 30 aprile scorso nella cattedrale di Kunming (Yunnan): essa è stata imposta da Anthonio Liu Bainian, vice-presidente dell'Associazione Patriottica [AP, l'organismo di controllo ufficiale della Chiesa, che nel suo statuto ha come compito quello di creare una chiesa nazionale, staccata dalla Santa Sede ndr].

Il cardinale Zen aveva inviato, il giorno prima della cerimonia, un fax agli uffici della diocesi di Kunming in cui chiedeva "la sospensione dell'ordinazione, illegale secondo il diritto canonico", che prevede la scomunica latae sentientiae per il nuovo vescovo e per coloro che lo hanno ordinato.

Nonostante ciò, nove vescovi hanno partecipato la funzione, anche se molti altri, sapendo dell'illegalità della cerimonia, hanno deciso di non andarci. Il celebrante è stato il vescovo di Hankou, Bernardino Dong Guangqing: i con-celebranti sono stati Anicetus Wang Chongyi, vescovo di Guiyang; Fang Xingyao, vescovo di Linyi; Joseph Li Mingshu, vescovo di Qingdao e Paul Su Yongda, vescovo di Zhanjiang. Insieme a loro vi erano i vescovi coadiutori di Hanzhong e di Jinan, Yu Runchen e Joseph Zhang Xianwang, ed i vescovi ausiliari di Tangshang e Wanzhou, Paul He Zeqing e Peter Fang Jianping. Quest'ultimo fa parte del gruppo di vescovi ordinati in maniera illegale il 6 gennaio del 2000 nella cattedrale di Pechino.

Alla messa hanno partecipato circa mille fra cattolici, rappresentanti del governo ed ospiti: dopo la lettura delle Sacre scritture, padre Yue Tiande ha letto il documento del Consiglio dei vescovi della chiesa ufficiale [una specie di conferenza episcopale cinese, non approvata dal Vaticano ndr] con cui "si attesta" che padre Ma "è stato eletto vescovo dai preti, le suore ed i delegati di tutta la diocesi di Kunming nel corso di un'elezione avvenuta il 21 gennaio del 2006". "L'elezione – continua il documento – è avvenuta in accordo con le tradizioni della chiesa e con i regolamenti del Consiglio: è dunque valida e legittima".

Molti fedeli della Chiesa di Kunming hanno detto ad AsiaNews di aver "provato dolore" per il gesto dell'AP. Uno di loro ha spiegato che "molti non volevano partecipare alla cerimonia, per timore della scomunica: i parroci di tutta la diocesi hanno però più volte ripetuto che la responsabilità del gesto sarebbe caduta solo sui vescovi ordinanti e sul nuovo prelato".

P. Ma, nel corso della cerimonia, ha dichiarato di "sentirsi inadeguato al suo nuovo compito" ed ha aggiunto di "voler seguire gli insegnamenti di San Pietro ed essere così sottomesso ad ogni istituzione umana, per la gloria di Dio". In questo modo, egli "intende guidare i sacerdoti, le suore, i seminaristi ed i laici della diocesi ad obbedire alla costituzione nazionale, mantenere l'unità nazionale e la solidarietà sociale e contribuire alla costruzione di una società ricca e di una nazione socialista armoniosa".

P. Ma è uno dei tre rappresentanti cattolici, membri dell'Assemblea Nazionale del Popolo, il parlamento cinese. Secondo il Codice di diritto canonico questo suo impegno politico è incompatibile con la carica episcopale.

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