23/01/2018, 08.47
HONG KONG-CINA
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L’editore Gui Minhai ‘rapito’ ancora una volta dalla polizia, davanti a due diplomatici svedesi

Gui è uno dei cinque editori-librai rapiti dalla polizia cinese nel 2015. Era stato liberato lo scorso ottobre, dopo una “confessione” televisiva. Si stava recando all’ambasciata svedese, forse per emigrare. Ma i suoi parenti vivono a Ningbo (Zhejiang) e potrebbero essere usati come “ostaggi” per costringerlo al silenzio.

Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Gui Minhai, uno degli editori-librai scomparsi due anni fa nelle mani della polizia cinese, è stato rapito ancora una volta da poliziotti della Cina, mentre su un treno si recava a Pechino in compagnia di due diplomatici svedesi.

Secondo il New York Times, Gui si recava nella capitale presso l’ambasciata svedese per una visita medica. Gui è anche cittadino svedese e soffrirebbe di sclerosi amiotrofica laterale.

La figlia di Gui, Angela, che dalla Gran Bretagna porta avanti una campagna a favore del padre, ha confermato il suo rapimento, avvenuto vicino alla stazione dei treni a Pechino. Anche l’ambasciata svedese conferma l’accaduto.

Gui era scomparso nelle mani della polizia due anni fa, insieme ad altri quattro editori-librai che ad Hong Kong stampavano libri sulla vita privata dei leader di Pechino e li vendevano in Cina. Alcuni di loro sarebbero stati rapiti a Hong Kong, mettendo in crisi la tanto predicata “alta autonomia” del territorio. I cinque sono riapparsi in seguito in Cina, e alla tivu di Stato hanno dichiarato di essere “volontariamente” in Cina. Alcuni di loro hanno “confessato” crimini del passato. Gui aveva confessato un crimine stradale avvenuto 10 anni prima.

Rilasciato lo scorso ottobre, Gui viveva a Ningbo (Zhejiang) con la sua famiglia. Secondo la figlia Angela, egli è sotto continuo controllo.

Alcuni amici di Gui pensano che egli stesse andando a Pechino per rinnovare il passaporto svedese e per studiare possibilità di emigrare. Ma – essi dicono – se in Cina rimangono I familiari di Guo, per le autorità sarà sempre possibile usare loro come “ostaggi” per ottenere il silenzio di Guo sugli affari della leadership.

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