21/03/2012, 00.00
MYANMAR
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L’esercito birmano interrompe una manifestazione di cristiani Chin

I militari hanno puntato le armi contro un parlamentare dello Stato, chiedendo di mostrare “i permessi” per lo svolgimento dell’incontro. Attivista per i diritti umani: per le minoranze religiose “difficile” poter organizzare eventi senza “assalti e abusi” dei soldati. Il Dipartimento Usa per la libertà religiosa inserisce il Myanmar nella “lista dei peggiori” assieme a Cina e Vietnam.

Yangon (AsiaNews/Agenzie) - L'esercito birmano ha fatto irruzione in un edificio dove si stava svolgendo l'incontro di una comunità cristiana protestante Chin; i militari hanno puntato le armi contro i fedeli presenti, tra i quali vi era anche un parlamentare dello Stato. Il fatto è avvenuto il 10 marzo scorso, ma è stato denunciato solo oggi dalla Chin Human Rights Organization (Chro) e rilanciato dal sito dissidente Democratic Voice of Burma (Dvb). Intanto la Commissione Usa per la libertà religiosa nel mondo (Uscirf) ha diffuso oggi il rapporto 2012 sugli abusi e le violazioni, dal quale emerge che il Myanmar è inserito nella "lista dei peggiori" assieme a Cina, Egitto, Vietnam, Iraq e Corea del Nord. Pesa sul giudizio degli esperti statunitensi la guerra civile in corso da giugno fra l'esercito governativo e la minoranza cristiana Kachin, nel nord, dove all'elemento confessionale si mescola l'ambito politico.

Fonti di Chro raccontano che il 10 marzo scorso diversi soldati e due capitani dell'esercito birmano hanno interrotto un incontro di mille delegati alla Chin Evangelical Church di Matupi, cittadina nei pressi del confine con l'India, nello Stato Chin (al 90% di fede cristiana). I militari hanno intimato ai presenti di mostrare i permessi per lo svolgimento della manifestazione, in accordo alle "norme che regolano il culto cristiano e le riunioni dei fedeli".

Fra i cristiani presenti all'incontro vi era anche Pu Van Cin, membro del Parlamento dello Stato Chin, appartenente all'Ethnic National Development Party. Uno dei due ufficiali ha puntato una pistola alla tempia del politico, sbeffeggiandolo: "non mi interessa - ha affermato il militare - se sei un membro del parlamento. Qui non siamo sotto l'autorità del governo, noi prendiamo solo ordini dal Comando regionale Nord-occidentale".

Attivisti per i diritti umani denunciano l'abuso compiuto dai militari, in una nazione in cui l'esercito ha comandato per decenni abusando di diritti e libertà personali. Salai Za Uk Ling, dirigente di Chro, sottolinea che "è molto difficile per i cristiani organizzare una manifestazione, senza che vi siano assalti e abusi". E conferma che "l'esercito continua a violare i diritti umani, nonostante gli accordi di pace di gennaio".

Da un anno la giunta militare ha consegnato il potere nelle mani di un governo semi-civile e il generalissimo Than Shwe - uomo forte del Paese - si è ritirato dietro le quinte. Tuttavia, l'influenza dell'esercito è ancora forte, soprattutto nelle aree teatro di focolai di guerra o negli Stati in cui vivono le minorane etniche che formano, assieme ai birmani, l'Unione del Myanmar.

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