04/07/2006, 00.00
AFGHANISTAN - PAKISTAN
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L'Afghanistan spinge Islamabad ad un reale impegno contro i talebani

Secondo il ministro afghano degli Esteri, il Pakistan è vittima dell'estremismo islamico, ma forse non ci riflette veramente. Musharraf annuncia più uomini al confine, poi ci ripensa. Le preoccupazioni degli Usa.

New Delhi (AsiaNews/Agenzie) – Occhi puntati sul Pakistan dopo le promesse, subito ritirate, del presidente Pervez Musharraf di potenziare l'impegno militare contro le forze talebane al confine con l'Afghanistan. Tra gli osservatori più attenti sembra esserci il ministro afghano degli Esteri, Rangeen Dadfar Spanta.

In occasione della sua visita in India nel fine settimana, Spanta ha voluto precisare che rispetto alle dichiarazioni di fine giugno rilasciate da Musharraf  "tutto quello che ha detto è sua responsabilità". "So che anche il Pakistan è vittima (dell'estremismo islamico) – ha detto – ma se su questo riflettano o meno è un'altra questione". "Noi – assicura – teniamo sinceri e intensi negoziati (con Islamabad) e speriamo di poter elaborare una strategia di collaborazione per fronteggiare questa sfida".

Lo scorso 28 giugno, all'indomani della visita del segretario di Stato Usa Condoleeza Rice in Pakistan, il governo aveva annunciato di voler inviare altri 10 mila soldati in aggiunta ai circa 80 mila già dispiegati dal 2003. Solo quattro giorni dopo, però, il ministro pakistano degli Interni, Aftab Ahmad Khan Sherpao, ha dichiarato che non c'è necessità di mobilitare quegli uomini lungo il confine con l'Afghanistan per impedire a talebani e sospetti qaedisti di attraversarlo.

Il livello della violenza talebana in Afghanistan, e specialmente nel sud del Paese, è il più alto da quando il movimento islamico è stato scacciato dal potere alla fine del 2001. Islamabad è accusata di non fare abbastanza per arginare la nuova offensiva dei talebani. Analisti affermano che i guerriglieri oggi sono così forti, perché possono contare sull'appoggio del Pakistan, da dove attaccano il contingente straniero presente in Afghanistan. Islamabad nega di aiutare i talebani ma afferma che piccoli gruppi di insorti potrebbero attraversare i confini.

Spanta, che presto si recherà negli Stati Uniti, ritiene che se "fattori esterni e interni" saranno favorevoli, l'Afghanistan riuscirà a risolvere la questione talebana "nel giro di due o tre anni". "Ma se anche la comunità internazionale non dà la caccia ai talebani – precisa – non so come si possa risolver il problema del terrorismo".

A favore di una più stretta collaborazione tra i due Paesi, entrambi importanti alleati degli Usa nella guerra al terrorismo, si è espressa anche la Casa Bianca. Solo pochi giorni fa la Rice ha spiegato che "la cosa su cui abbiamo bisogno di lavorare di più è la cooperazione Usa-afghano-pakistana nella regione".

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