21/01/2014, 00.00
IRAN - ONU - SIRIA
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L'Onu depenna l'Iran dalla lista di Ginevra II. Teheran protesta contro l'ingerenza Usa

Per le Nazioni Unite la Repubblica islamica non ha sottoscritto i punti della Conferenza di pace del 2012. L'invito all'incontro che si terrà domani a Ginevra era stato inoltrato dal Segretario generale Onu lo scorso 19 novembre. Il Consiglio nazionale siriano esce dal blocco dell'opposizione e non parteciperà ai colloqui.

Ginevra (AsiaNews/ Agenzie) - L'Iran non parteciperà alla Conferenza di pace sulla Siria che inizierà domani a Montreoux  (Ginevra). Ieri  Martin Nesirky, portavoce di Ban ki-Moon, Segretario generale dell'Onu, ha dichiarato che le Nazioni Unite hanno ritirato l'invito inoltrato a Teheran lo scorso 19 gennaio, perché la Repubblica islamica non ha sottoscritto i punti del precedente incontro sulla Siria tenutosi a Ginevra nel giugno 2012.  "Siamo profondamente delusi" ha detto Nesirky, riferendosi a un comunicato scritto dell'Iran nel quale si afferma la sua partecipazione a Ginevra, ma senza alcuna precondizione.

In un'intervista rilasciata oggi all'Irna (Islamic Republic News Agency), Hossein Amirabdollahian, vice ministro iraniano per i rapporti con il mondo arabo e l'Africa, punta il dito contro Washington che avrebbe "fatto pressioni per costringere l'Iran ad accettare i punti della conferenza del 2012", "incontro - spiega Amirabdollahian - al quale l'Iran non era stato invitato".   

Lo scorso 19 gennaio Ban ki-Moon ha invitato a sorpresa l'Iran a partecipare all'incontro di Ginevra insieme ad altri 40 Paesi, scatenando le critiche dell'opposizione anti-Assad e dell'Arabia Saudita, che accusano Teheran di sostenere il regime di Assad con denaro, uomini e armi. Ieri sera il Consiglio nazionale siriano, organo che raccoglie una parte dei membri dell'opposizione interna e in esilio ha annunciato la sua uscita dal blocco dell'opposizione sottolineando che non parteciperà ad alcun colloquio finché il regime resterà al potere.

Oggi alcuni ex membri del regime siriano hanno diffuso una ricerca finanziata dal Qatar - sostenitore e finanziatore dei ribelli - nella quale dichiarano che Assad è responsabile di oltre 11mila esecuzioni di detenuti dall'inizio della rivolta.

 

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