04/02/2005, 00.00
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L'Onu scossa dalle rivelazioni sul piano Oil-for-food

Ministro iracheno loda il rapporto Volcker: "I soldi sottratti dai parassiti Onu ritornino al popolo dell'Iraq".

New York (AsiaNews/Agenzie) – Il responsabile del programma Onu Oil-for-food in Iraq ha ottenuto forniture di petrolio e pagamenti illeciti: è quanto ha stabilito l'inchiesta condotta da Paul Volcker, ex presidente della US Federal Riserve, L'inchiesta getta un'ombra sul Palazzo di Vetro e macchia Annan stesso, che aveva promosso l'inchiesta.

Benon Sevan – questo il nome del capo del Programma – è accusato di aver sollecitato e preso le forniture per conto di un'azienda registrata a Panama e collegata alla famiglia dell'allora segretario generale Boutros-Ghali. "Con queste sollecitazioni Sevan ha creato un grave e continuo conflitto di interesse" recita il rapporto Volvker. "La sua condotta è stata eticamente impropria e ha minato in modo serio l'integrità delle Nazioni Unite".

Anche un altro funzionario del palazzo di Vetro, Joseph Stephanides - ora direttore degli Affari del Consiglio di Sicurezza - è accusato di essere intervenuto nel 1996 nella selezione degli appaltatori di petrolio iracheno, prima di lasciare il posto a Sevan nel 1997.

Il Programma Oil-for-food, iniziato nel dicembre 1996 e finito nel novembre 2003, permetteva a Saddam Hussein di vendere il petrolio dell'Iraq per comprare generi umanitari. In questo modo la comunità internazionale voleva alleggerire la vita della popolazione irachena colpita dalle sanzioni Onu del 1990 senza però attenuare la stretta sul governo dell'ex rais.

Nel suo rapporto – di cui è stata fornita oggi un'anticipazione - Volcker afferma che le maggiori violazioni delle sanzioni Onu contro Saddam Hussein riguardavano la vendita illegale di petrolio fuori del Programma Oil-for-food. "E non c'è dubbio che queste compravendite erano conosciute dal Consiglio di Sicurezza" ha rimarcato Volcker, il cui dossier verrà reso noto integralmente a giugno.

Kofi Annan ha immediatamente ordinato un'azione disciplinare contro i due funzionari e si è detto "scioccato" dalle rivelazioni dell'inchiesta. Annan, che è in carica dal 1997 dopo aver preso il posto di Boutros-Ghali, ha dichiarato che il rapporto Volcker contiene " evidenze estremamente sconvolgenti degli atti illeciti" commessi da Sevan.

Commentando la notizia proveniente da New York Bakhtiar Amin, ministro iracheno per i Diritti umani, ha affermato che chiunque ha rubato dal Programma Onu deve comparire davanti a un tribunale e i soldi sottratti devono essere riconsegnati al popolo iracheno. Bakhtiar ha lodato il rapporto Volcker affermando: "Esso rivela che anche alcuni funzionari Onu approfittavano come parassiti della miseria di una nazione impoverita". "Coloro che sono coinvolti in questo scandalo – ha aggiunto – devono essere condotti rapidamente davanti alla giustizia".

Sevan si è difeso dalla accusa affermando di "non aver preso un centesimo": "Sfortunatamente nel clima politico attuale la Commissione Volcker aveva bisogno di un capro espiatorio" ha sostenuto il suo avvocato. Sevan, che oggi è in pensione, può essere chiamato in giudizio dalla autorità statunitensi che stanno compiendo proprie indagini sul Programma.

Lo scorso settembre un'inchiesta della CIA aveva rivelato che Saddam Hussein aveva guadagnato 1,7 miliardi di dollari dalle tangenti sui generi umanitari e il petrolio gestito dal Programma Onu. Inoltre, il rais iracheno aveva messo in tasca 8 miliardi di dollari dalle vendite petrolifere a Giordania, Turchia e Siria, anch'esse conosciute dal Consiglio Onu. (LF)
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