20/08/2004, 00.00
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La Chiesa: "La legge sui 2 figli è contraria alla famiglia"

Manila (AsiaNews) - Una legge sul controllo delle nascite, presentata nei giorni scorsi alla Camera dei rappresentanti, sta incontrando l'opposizione della Chiesa che la giudica "una violazione della libertà religiosa" e della "libertà della coppia".

La "Legge sulla salute riproduttiva" - come è chiamata - è promossa dal deputato Edcel Lagman,. Essa è farcita di espressioni come "salute riproduttiva", "responsabilità genitoriale", "pianificazione demografica", vere idee-guida dei documenti dell'Onu sulla popolazione mondiale e ispirate all'ideologia radicale.

In sintesi essa afferma che "lo Stato adotterà una politica attenta alla salute riproduttiva in rapporto allo sviluppo umano sostenibile" e che il governo deve realizzare una "pianificazione effettiva della popolazione che valuti la dignità di ogni persona umana e garantisca la piena protezione di tutti i suoi diritti".

La legge incoraggia "la limitazione del numero di figli per famiglia, fino ad un massimo di 2" e chiede allo stato di "incoraggiare le coppie ad avere al massimo 2 figli. In questo modo si potrà raggiunge un tasso di crescita demografica soddisfacente". La "pianificazione della popolazione" avverrà anche attraverso metodi di selezione: i figli delle coppie con 2 bambini godranno di speciali privilegi, ad esempio "godranno di trattamento preferenziale nella distribuzione delle borse di studio all'università".

La Chiesa filippina ha espresso un giudizio molto negativo sulla proposta: l'avv. Jo Imbong, segretario dell'ufficio legale della Conferenza episcopale filippina, ha definito la legge "un'offesa ai diritti della famiglia". "Essa viola il mandato costituzionale dello stato di rafforzare la famiglia e aiutarla nel suo sviluppo" ha detto. La norma sui 2 figli, afferma Imbong, "viola la libertà religiosa degli sposi, che non significa solo la libertà di credo, ma comprende anche la libertà di agire secondo la propria fede".

La proposta di legge comprende anche una campagna nei media per "elevare il livello della consapevolezza dell'opinione pubblica" sui temi demografici. La legge propone un'esenzione fiscale di 3 anni per le aziende produttrici di contraccettivi e "altri prodotti per la salute riproduttiva".

I promotori della proposta sostengono che il tasso di crescita demografica del Paese (2.36% annuo, il più alto del mondo) è responsabile della scarsa distribuzione di sussidi governati per l'istruzione e la sanità. Molti esponenti della società civile filippina, tra cui Imbong, affermano invece che la causa maggiore della povertà nel Paese è la diffusa e incontrollata corruzione pubblica. (SE)
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