18/01/2006, 00.00
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La Cina appoggia l'Africa per un seggio permanente al Consiglio di sicurezza

Lo dice il vice ministro cinese degli Esteri al termine di un viaggio di una settimana in Africa. L'affermazione rientra in una "operazione simpatia" che vuole rafforzare i rapporti economici e politici.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) - La Cina sosterrà la richiesta dell'Africa per un seggio permanente al Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite. Lo ha detto il 16 gennaio Li Zhaoxing, vice ministro degli Esteri, durante la sua breve visita in Nigeria. "La Cina - ha detto Li dopo un rapido incontro con la sua controparte nigeriana, Oluyemi Adenji, all'aeroporto della capitale Abuja - sostiene le aspirazioni dell'Africa per la riforma dell'Onu". La Nigeria, Stato più popoloso del continente e attuale guida dell'Unione africana, è tra i principali sostenitori della proposta.

Dopo essere stato in Capo Verde, Senegal, Mali e Liberia, Li ha abbreviato la visita in Nigeria per recarsi in Libia e poi correre in Kuwait a presentare le condoglianze per la morte dello sceicco Jaber al-Ahmed al-Sabah.

Il viaggio di Li, secondo gli osservatori, ha voluto rinforzare i rapporti diplomatici e politici, oltre che quelli economici, con la dimostrazione che la Cina dedica grande attenzione ai Paesi africani, spesso trascurati dai leader occidentali sia nelle loro agende che nelle tematiche affrontate. La Cina sottolinea spesso che non è mai stata una potenza coloniale e che non interferisce negli affari interni delle Nazioni, ma questo significa anche che ha rapporti con governi non democratici e oppressivi emarginati dagli altri Stati, come lo Zimbabwe del presidente Robert Mugabe ricevuto nel 2005 a Pechino con i massimi onori. In questi giorni Pechino ha ripetuto la volontà di instaurare collaborazioni economiche e militari paritetiche ("al 50 e 50"). La Cina - si legge in una dichiarazione rilasciata a Bamako, capitale del Mali, dopo l'incontro di Li con le massime autorità - vuole stabilire rapporti con l'Africa "sulla base di un'economia '50-50' e con maggiori scambi culturali". Li ha annunciato aiuti al Mali per circa 3,6 milioni di dollari Usa.

In Senegal il 13 gennaio alla presenza di Li è stata riaperta l'ambasciata cinese. Fino all'ottobre 2005 Dakar aveva mantenuto rapporti con Taiwan.

I commerci della Cina con il continente nero sono aumentati di 4 volte negli ultimi 5 anni, raggiungendo il valore annuo di 37 miliardi di dollari Usa. Da qui viene circa un terzo del petrolio che acquista, soprattutto dalla Nigeria. La scorsa settimana la statale China National Offshore Oil Corp ha concluso un accordo di 2,3 miliardi di dollari per acquistare una rilevante partecipazione in una società nigeriana che possiede giacimenti di petrolio e gas. Almeno 700 ditte cinesi operano nel continente, soprattutto nel settore delle risorse naturali (petrolio e gas, rame, cobalto, carbone e oro), ma anche nel campo delle costruzioni. L'Africa ha bisogno degli investimenti di imprese estere per sfruttare le sue risorse e le ditte occidentali spesso la ritengono un campo troppo rischioso. Gli economici prodotti cinesi invadono anche questo mercato, soprattutto nel settore tessile.

Il 14 gennaio Jenday Frazer, vice segretario di Stato degli Usa per gli Affari africati, ha detto che i commerci cinesi in Africa non sono "una minaccia per gli interessi degli Stati Uniti" e che si augura che aiutino "lo sviluppo e la crescita dell'Africa". (PB)

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