02/03/2007, 00.00
COREA
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La Croce dei giovani al confine con il Nord, speranza di unità

di Joseph Yun Li-sun
Circa 100 giovani sudcoreani hanno portato la Croce della Giornata mondiale della Gioventù, dono di Giovanni Paolo II, sulla Zona demilitarizzata che divide le due nazioni. Qui si sono fermati in preghiera per chiedere una pacifica riunificazione della penisola.
Seoul (AsiaNews) – La croce dei giovani, donata da Giovanni Paolo II ai ragazzi di tutto il mondo, è stata eretta sul confine fra le 2 Coree, un segno visibile del desiderio di riunificare pacificamente al più presto la penisola e di benedizione per la vita dei cristiani in Nordcorea.
 
Oltre 100 giovani hanno portato la croce nella Zona demilitarizzata che separa le 2 nazioni: giunti lì, i ragazzi hanno recitato il Rosario e chiesto l’intercessione della Madonna per una pace stabile ed un ritorno all’unione della Corea.
 
La croce, che gira il mondo nel corso dei 2 anni che separano le Giornate mondiali della Gioventù, è giunta in Corea del Sud dopo un lungo periodo in Africa. Da qui ripartirà entro una settimana, in attesa di giungere a Sydney nell’estate del 2008, quando verrà celebrata la prossima Giornata mondiale.
 
Proprio alla riunificazione ed alla pace della penisola sembra guardare anche il messaggio per la Quaresima dell’arcivescovo di Seoul, card. Nicholas Cheong Jin-suk, dal titolo “Pentiti, e credi nel Vangelo”.
 
Nel testo, il presule sottolinea che “la fede in Dio si manifesta nella preoccupazione e nell’amore che proviamo nei confronti dei nostri vicini. Durante la Quaresima, il digiuno assume un significato solo sviene accompagnato dalla carità nei confronti dei nostri fratelli”.
 
La Chiesa, conclude il card. Cheong, “deve ascoltare con attenzione i sofferenti, e curare le loro ferite. La carità garantisce ricchezza spirituale a chi la riceve ed a chi la fa. Facciamo in modo che questa Quaresima sia piena della grazia del pentimento, in modo da poter sconfiggere la morte e testimoniare sempre la vita”.
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