13/03/2020, 14.57
INDIA
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La Quaresima di un sacerdote in India

di Susai Sebastian

Il vicario generale dell'arcidiocesi di Delhi spiega il significato del tempo che prepara alla resurrezione di Cristo. La conversione è un processo che dura tutta la vita. Cambiare la propria vita per assomigliare a Gesù. Le violenze religiose avvenute nella capitale “sono la crocifissione di Cristo: egli continua a morire nella sofferenza dei suoi figli”.

New Delhi (AsiaNews) – La Quaresima è il tempo in cui “ho bisogno di morire, di far soccombere il mio egoismo e il mio peccato per giungere alla resurrezione, per diventare una nuova creazione”. Lo afferma ad AsiaNews p. Susai Sebastian, vicario generale dell’arcidiocesi di Delhi. Egli racconta cosa significhi essere sacerdote in questo tempo di Quaresima, aiutando la popolazione a superare l’ennesima “crocifissione di Cristo” attuata dalle recenti rivolte religiose contro i musulmani, dopo l'approvazione della nuova legge sulla cittadinanza.

Vorrei parlare di che cosa significhi essere un sacerdote nel periodo di Quaresima. La Quaresima è tempo di rinnovamento, digiuno, preghiera e abbraccio dell’altro. Ci sono alcuni elementi di vita cristiana che segnano il periodo di Quaresima: essa porta alla conversione, intesa non solo come battesimo e crescita nella vita cristiana, ma un processo che dura tutta la vita, l’esperienza personale di Gesù che vuole la vita, ogni momento della nostra vita. Dobbiamo accettare Gesù come nostro Signore e Salvatore ed Egli guida ogni momento e aspetto della nostra vita.

Così Gesù diventa il personale Maestro e Signore della mia vita, e io devo ascoltare la sua saggezza che si rivolge a me e mi parla con la Parola di Dio e la Bibbia. Egli mi parla quando predico i sermoni in chiesa e quando celebro la messa. Questo mi fa crescere in maniera più profonda nell’assomigliare a Gesù stesso. Alla fine, è ciò che Gesù ha detto nel Discorso della Montagna: “Siate perfetti come perfetto è il Padre Celeste, abbiate compassione così come Dio è compassionevole”.

Gesù stesso era compassionevole. Egli era il volto del Padre compassionevole. Più faccio esperienza di Gesù, e più intensamente ritorno sempre a lui, cambio la mia vita per assomigliare a Gesù nel suo essere amorevole, premuroso e che perdona.

Questo è ciò che devo sperimentare nel tempo di Quaresima. Così facendo inizia un processo di morte: ogni giorno ho bisogno di morire, devono soccombere il mio egoismo e il mio peccato. Quindi la resurrezione significa giungere ad una nuova vita. Io divento una nuova persona e una nuova creazione, allo stesso modo in cui divento una nuova creazione accogliendo Gesù nella mia vita attraverso il battesimo.

Quindi la Quaresima è rinnovamento, ma anche il modo in cui la Chiesa ricorda a tutti noi di non dimenticare i valori fondamentali della nostra fede cristiana che sono: pentirsi, perdonare, pregare, digiunare, abbracciare l’altro attraverso opere di carità.

Per tutto questo le recenti rivolte di Delhi ci hanno lasciato così scioccati e addolorati. Gli esseri umani sono diventati così crudeli verso altri esseri umani, da dimenticare l’insegnamento di Dio che dice che siamo tutti fratelli e sorelle. Il nostro compito di cristiani è creare pace e armonia tra le persone, come Dio è stato così benevolo con noi da sacrificare suo Figlio. È ciò che ha fatto l’arcivescovo di Delhi, mons, Anil J Couto, che si è riunito in preghiera con altri leader religiosi. Ciò che è accaduto in questo periodo di Quaresima non è altro che la crocifissione di Gesù: Gesù continua a morire a causa di queste violenze.

Il prossimo 5 aprile, Domenica della Palme, l’arcidiocesi terrà l’annuale Via Crucis lungo le strade della città. Migliaia di persone porteranno la croce in processione per circa sette chilometri fino al cuore della capitale. Ci fermeremo nelle 14 stazioni per pregare per l’attuale situazione, perché è Gesù che continua a soffrire nella sofferenza dei suoi figli. Rivolgeremo una preghiera speciale per tutte le vittime del coronavirus e in particolare per l’Italia, così gravemente colpita.

(Ha collaborato A.C.F.)

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