16/01/2016, 09.40
RUSSIA
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La crisi economica diventa argomento principale nel dibattito pubblico

di Nina Achmatova

Sotto la spinta del crollo dei prezzi del petrolio, da cui dipende gran parte dell’economia russa, il premier Medvedev ha invitato la popolazione a “prepararsi al peggio”. Annunciati tagli del 10% alla spesa pubblica, mentre si verificano ritardi nei pagamenti dei salari. Secondo gli analisti per ora nessun rischio di proteste di massa.

Mosca (AsiaNews) - Lo scenario di un peggioramento della crisi economica in Russia, dove la caduta dei prezzi del petrolio ha un forte  impatto su un’economia dipendente per la maggior parte dalle risorse energetiche, è stato il tema principale nel dibattito pubblico di questa settimana, con i vertici del governo che per la prima volta hanno invitato a “prepararsi al peggio”. Più avanti di tutti si è spinto il ministro delle Finanze, Anton Siluanov, che dal Forum Gaidar ha avvertito sul possibile ripetersi della crisi finanziaria del 1998 e di un ulteriore calo del barile, ricordando che la profittabilità del petrolio russo è legata alla quota 82 dollari, mentre in questi giorni si è sui 30 dollari.

“È necessario prepararsi al peggio, se i prezzi del petrolio dovessero scendere ancora - ha detto il premier Dmitri Medvedev - le possibilità dello Stato non sono infinite”. Il capo del governo ha poi ammesso che la classe media “si è impoverita, ma che la crisi è ben lontana dai livelli del 1998″. Il rischio, ha aggiunto, “è che il Paese entri in depressione, dalla quale è altrettanto difficile uscire che da una crisi”.

Il petrolio rappresenta con il gas oltre la metà delle entrate di bilancio della Federazione. Il crollo dei prezzi ha, quindi, un impatto fortissimo sull’economia nazionale: ogni 10 dollari di decremento del barile vuol dire 25 miliardi di dollari in meno nelle entrate del budget federale (anche se l’effetto è mitigato dal fatto che le entrate petrolifere sono espresse in dollari e dunque traggono vantaggio dal deprezzamento del rublo).

Il bilancio federale russo per il 2016 è calcolato sulla base di un prezzo medio annuo dell’oro nero a 50 dollari il barile, così il governo è stato costretto ad apportare correzioni. Siluanov ha annunciato tagli alla spesa pubblica del 10% e ha invitato la aziende statali ad adattare i propri bilanci alla nuova realtà.

Non va meglio sui mercati finanziari: il 15 gennaio, la Borsa di Mosca è scesa del 5% e il rublo ha toccato il record storico negativo sull’euro, superando 85, mai così dal 2014. I consumi sono tutti in calo, col mercato dell'auto che ha registrato un crollo del 35,7% nel 2015. Il Pil l'anno scorso ha subito una contrazione del 3,7% e per quest'anno il governo aveva previsto una timida ripresa a +0,7%, che però molto probabilmente verrà corretta con una contrazione dello 0,8%, secondo le stime aggiornate del ministero dello Sviluppo economico, anticipate dal quotidiano Vedomosti.

Il premier Medvedev ha ammesso che la classe media si sta impoverendo ma ha garantito che verranno prese misure per la crescita economica e per sovvertire la tendenza all'abbassamento del livello di vita, attraverso adeguate iniziative di sostegno sociale. Ha poi assicurato che continuerà il piano di sostituzione delle importazioni, varato dopo le contro-sanzioni nel settore agroalimentare, e che la tassazione per le piccole e medie imprese rimarrà invariata.

Secondo gli esperti la tensione socio-economica è in crescita, ma per ora non è destinata a portare a proteste di massa, con carattere politico. Stando a uno studio del fondo ‘Politica pietroburghese’, citato da Vedomosti, per ora la crisi si manifesta con forti ritardi nel pagamento dei salari; in alcune regioni ci sono stati scioperi di medici e insegnanti. Ricevere con regolarità il salario è stato, negli ultimi anni, uno dei fattori più significativi di stabilità ma in diverse regioni, da dicembre 2015 sono iniziati problemi. “Questo fa aumentare il pessimismo e la preoccupazione dei cittadini”, ha spiegato l’analista Mikhail Vinogradov, secondo il quale “è difficile fare previsioni”. Potrebbe verificarsi un aumento dell’attività di protesta, che però rimarrà apoliticizzata, “già adesso risuonano richieste lealiste di aiuto al presidente”, ha sottolineato, concludendo che “questo funzionerà fino a quando il governo riuscirà a mantenere l’illusione della propria onnipotenza”. 

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