07/10/2013, 00.00
TAIWAN
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La faida interna al Kuomintang scuote Taiwan

di Xin Yage
Il presidente ha accusato il portavoce del Parlamento, membro del suo partito, di ingerenze nel processo contro un deputato dell'opposizione. Sentenze a favore e contrarie spaccano l'opinione pubblica, ma a farne le spese è il leader. Che ora rischia una mozione di sfiducia.

Taipei (AsiaNews) - Nonostante il successo diplomatico del presidente Ma Ying-jeou (馬英九), che è riuscito nonostante l'opposizione di Pechino a partecipare alla riunione dell'Organizzazione internazionale dell'aviazione civile (Icao), lo scoppio di una diatriba interna al Kuomintang (國民黨 Kmt, partito attualmente al governo) rischia di annullarne gli effetti positivi.

La polemica riguarda il portavoce del parlamento - Wang Jin-pyng (王金平), anch'egli membro del Kmt - che avrebbe manipolato il processo contro il deputato dell'opposizione Ker Chien-ming (柯建銘). Wang aveva chiesto all'allora ministro della Giustizia Tseng Yung-fu (曾勇夫, che si è dimesso lo scorso mese per questo scandalo) di impedire i tentativi di appello dei pubblici ministeri contro l'assoluzione di Ker alla Corte suprema (台湾高等法院). Quest'ultimo infatti era stato prima dichiarato colpevole da un tribunale locale e poi assolto dalla Corte suprema.

Per questa ragione il presidente Ma è intervenuto accusando Wang di intromissione nel corso di un processo di giustizia: l'11 settembre Wang Jin-pyng è stato espulso dal partito nel tentativo di farlo decadere dalla carica di presidente del Parlamento. Lo scontro è stato letto come una vicenda di faida interna al partito al potere, anche perchè Wang Jin-pyng era stato espulso dal partito mentre si trovava in Malaysia per il matrimonio della figlia. Da allora Wang è diventato ancora più popolare agli occhi della gente e, dopo essersi rivolto a un tribunale, ha addirittura vinto una disputa legale che gli permette di non perdere la sua appartenenza al partito, e come conseguenza di continuare nella sua carica di portavoce.

Il 29 settembre una grande protesta all'esterno dell'ufficio presidenziale ha chiesto a Ma Ying-jeou di dimettersi. L'intera vicenda si è infuocata ancora di più con la rivelazione che i pubblici ministeri avevano acquisito informazioni su Ker registrando le sue telefonate. Il governo afferma che la registrazione è un atto legale, ma l'intera opposizione e alcuni parlamentari dello stesso Kmt sostengono che registrare le linee telefoniche del parlamento sia invece del tutto illegale.

Il Partito Democratico Progressista (民主進步黨, Dpp, all'opposizione), da allora chiede l'abolizione della Divisione Speciale di Investigazione (特侦组, Sid) per abuso di potere nelle intercettazioni telefoniche e accusa il procuratore generale Huang Shih-ming (黃世銘) di aver passato illegalmente informazioni confidenziali al presidente Ma.

Ora il Dpp cerca di far dimettere o almeno di far incriminare il presidente per tutta questa vicenda ma avendo solo 40 dei 113 seggi in Parlamento, contro i 65 del Kmt, dovrà trovare i sostenitori necessari per la mozione di sfiducia. Ed il presidente, che in un'intervista in televisione ha smorzato i toni del dibattito, si trova nell'umiliante posizione di dover affidare la sua agenda politica alla cura di un portavoce del Parlamento da lui pubblicamente accusato e ritenuto incapace di seguire le regole legislative.

 

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