03/06/2008, 00.00
HONG KONG – CINA
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La marcia per le vittime di Tiananmen ricorda i morti del Sichuan

Gli organizzatori della manifestazione hanno fatto osservare un minuto di silenzio a suffragio delle vittime del sisma che ha colpito la Cina. Banditi slogan e canti, mentre il ricavato della tradizionale raccolta fondi verrà devoluto alla Croce rossa impegnata nelle zone della tragedia.

Hong Kong (AsiaNews/Agenzie) – Cordoglio per le vittime del terremoto che ha colpito il Sichuan lo scorso 12 maggio: è questo lo spirito che ha animato i partecipanti all’annuale marcia fra le strade di Hong Kong in ricordo della strage di piazza Tiananmen, avvenuta il 4 giugno del 1989, e che si è svolta in tono solenne domenica pomeriggio 1° giugno.

Szeto Wah, presidente dell’Alleanza a sostegno dei movimenti democratici, ha fatto osservare un minuto di silenzio in suffragio dei morti prima di dare il via alla manifestazione, partita alle tre del pomeriggio ora locale dal Parco della Vittoria.

Secondo le stime ufficiali della polizia alla marcia di protesta hanno partecipato circa 600 persone, mentre gli organizzatori affermano che i presenti sfioravano il migliaio: la cifra più bassa mai registrata dal 1989 a oggi. Il presidente dell’Alleanza ha inoltre invitato i manifestanti a non intonare canti o slogan e mantenere un tono di voce basso per rispettare le vittime del sisma. Anche la raccolta fondi promossa ogni anno per l’occasione – e che di solito viene devoluta ai parenti delle vittime del massacro di Tiananmen – sarà donata alla Croce rossa internazionale che si sta adoperando per portare soccorso nelle zone colpite dal sisma.

Nonostante il basso profilo mantenuto dal comitato organizzatore sono stati comunque esposti striscioni di protesta, uno dei quali si rifà allo slogan delle prossime Olimpiadi, in programma a Pechino: “One World, One Dream: Universal Human Rights”, per richiamare l’attenzione sul rispetto dei diritti umani in Cina. Alla marcia ha partecipato anche Ching Cheong, giornalista di Hong Kong rinchiuso per oltre tre anni nelle carceri cinesi con l’accusa di essere una spia al soldo del governo di Taiwan.

A conclusione delle celebrazioni, Szeto Wah ha letto una dichiarazione nella quale si ribadisce l’intenzione degli attivisti del movimento democratico di chiedere giustizia per le vittime della strage di piazza Tiananmen; egli ha inoltre sottolineato gli sforzi dei soccorritori impegnati nelle zone colpite dal sisma, augurandosi che la situazione torni presto alla normalità.    

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