16/09/2016, 12.16
GIAPPONE
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La nuova leader dei Democratici, una “incognita di senso positivo”

È il titolo che riserva un quotidiano giapponese al commento dopo la nomina di Renho Murata alla guida del principale partito d’opposizione nipponico. Sacerdote di Fukuoka: “Bene, ma nel Paese tutti pensano soltanto all’economia. Vedremo cosa farà”. Ex modella e annunciatrice televisiva, è nata da padre taiwanese: un altro segnale dell’evoluzione del Paese.

Tokyo (AsiaNews) – Renho Murata “è una incognita, ma di senso positivo. La sua nomina dimostra passi avanti nel campo della discriminazione di genere e in quello del nazionalismo: avendo un padre taiwanese, è bello vederla alla guida del partito democratico”. È quanto recita un breve editoriale del Mainichi Shimbun, quotidiano nipponico, dedicato alla situazione politica del Giappone di oggi.

Renho Murata ha 48 anni ed è già nota al grande pubblico nipponico: dopo una carriera da modella di costumi da bagno è passata al ruolo di annunciatrice televisiva per poi arrivare a condurre un telegiornale nazionale. Due giorni fa ha ottenuto la guida del principale partito d’opposizione, la formazione di centrosinistra del Partito democratico, battendo altri due concorrenti. Oggi ha indicato il nome del suo vice, l’ex premier Noda.

La maggiore sfida politica che le si prospetta nel breve periodo è quella di decidere se continuare l’alleanza con gli altri piccoli partiti d’opposizione, come quello comunista, oppure correre da soli. Ricevendo la carica, ha dichiarato che la sua priorità sarà proporre un partito “che rappresenti un’alternativa credibile alla formazione Liberal-democratica, che attualmente domina entrambe le camere parlamentari grazie a una coalizione con partiti minori”.

Abbiamo di fronte, ha aggiunto, “un enorme partito di governo. Vorrei invitare tutti a unirsi a me nella creazione di un partito che sia capace non solo di criticare ma anche di fare delle proposte, così che un giorno saremo la scelta del Giappone”.

Entrata in parlamento nel 2004, la Murata ha fatto parte di un team di riforme costituzionali ma ha chiarito che, in caso di vittoria elettorale, si impegna a non toccare il carattere pacifista della Costituzione. Il tema è molto sentito nel Paese, dati i tentativi riusciti dell’attuale premier Shinzo Abe di dotare il Giappone di una formazione bellica non soltanto di auto-difesa – come previsto dalla Carta – ma anche di combattimento.

Poco prima l'elezione, la nuova leader democratica è stata coinvolta in un piccolo scandalo relativo alla sua nazionalità: essendo figlia di padre taiwanese, ha infatti entrambi i passaporti. Secondo il diritto nipponico i possessori di doppia cittadinanza devono rinunciare a una delle due entro i 22 anni, ma non farlo non costituisce reato. Murata ha chiarito che intende rinunciare definitivamente alla cittadinanza taiwanese.

Il p. Shinzo Moriyama, della diocesi di Fukuoka, dice ad AsiaNews: “La sua nomina è un buon segno, ma in Giappone tutti pensano soltanto all’economia: aspetteranno le sue decisioni in materia. Lei ha dichiarato che vuole combattere i conservatori del partito, e ha detto che farà del suo meglio ma non è sicura di quello che riuscirà a ottenere. Si tratta di un inizio”. 

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