05/11/2007, 00.00
CINA
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La polizia blinda i funerali di Bao Zunxin, dissidente di Tiananmen

Arresti, minacce, interrogatori verso attivisti, avvocati e difensori dei diritti umani finalizzati a non far partecipare nessuno alla cerimonia funebre di un grande eroe della democrazia.

Pechino (AsiaNews) – I funerali di Bao Zunxin, l’accademico pro-democrazia morto il 28 ottobre scorso, sono stati dominati dalla polizia che ha minacciato i partecipanti, sequestrato pamphlet con la biografia del defunto, arrestato e interrogato alcune personalità desiderose di partecipare al rito funebre.

Il 3 novembre scorso, alle 11 di mattina, in una sala dei funerali nella zona est della capitale, si è tenuta una cerimonia di saluto davanti ai resti di Bao Zunxin, morto a 70 anni.  I circa 200 partecipanti hanno però trovato decine di poliziotti della pubblica sicurezza che hanno filmato i presenti e portato via due di loro che – per poter venire – avevano evaso la sorveglianza, essendo a domicilio coatto. Si tratta dello scrittore Liu Di e dell’attivista pro-democrazia Li Hai. La polizia ha anche confiscato copie preparate di un libretto, che riportava alcune notizie bibliografiche su Bao e riproduceva qualche suo articolo. Ha anche vietato a giornalisti di prendere delle foto. Un giornalista giapponese presente al funerale è stato portato via e costretto a cancellare le foto dalla sua macchina digitale.

Bao, già membro dell’Accademia delle scienze sociali di Pechino, aveva preso parte alle proteste di piazza Tiananmen nel 1989. Con il suo lavoro di ricercatore aveva avvicinato molti studenti ai temi dei diritti umani e della democrazia. A causa di ciò, nel 1991, era stato condannato a 5 anni di prigione. Dopo la sua liberazione, avvenuta dopo solo 11 mesi, egli ha vissuto una vita di povertà, rifiutando ogni collaborazione con il governo, e continuando a interessarsi alle tematiche della democrazia in Cina, sempre controllato dalla polizia.

La cerimonia funebre è stata organizzata da Liu Xiaobo, un altro intellettuale che era rimasto sulla piazza Tiananmen insieme agli studenti fino al massacro. Liu ha ottenuto il permesso per il funerale solo a condizione che non si facesse alcuna menzione del massacro del 4 giugno 1989 e che il raduno non fosse troppo vistoso.

Con tutto ciò, la sera del 2 novembre la polizia ha visitato e interrogato per diverse ore molti amici di Bao, intimando loro di non partecipare al funerale. Il mattino del 3 novembre i poliziotti hanno posto a domicilio coatto o agli arresti domiciliari diverse personalità. Fra essi vi sono: Mo Shaoping, avvocato in difesa dei diritti umani; lo scienziato e scrittore Jiang Qisheng; gli intellettuali Liu Junning, Chen Ziming, Liu Suli; l’attivista delle Madri di Tiananmen, Zhang Xianliang; gli attivisti Qi Zhiyong, Hu Jia, Zeng Jinyan. Secondo l’organizzazione Chinese human rights defenders (Chrd), per prevenire la partecipazione di alcuni di loro sono stati mesi a guardia fino a 12 poliziotti.

La polizia ha anche arrestato e interrogato per diverse ore il giurista Yu Meisun e l’avvocato Pu Zhiqiang. Yu è stato trattenuto per 24 ore; Pu, dopo esser stato minacciato per 5 ore, è stato rilasciato. Entrambi non hanno potuto partecipare al funerale. Secondo Chrd, a causa dei raid della polizia, almeno 200 persone non hanno potuto dare l’estremo saluto a Bao Zunxin.

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