04/12/2008, 00.00
NEPAL
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La prostituzione, causa principale della diffusione dell’Aids in Nepal

di Kalpit Parajuli
Su una popolazione di 26milioni di abitanti, le persone affette da immunodeficienza sono 70mila, di cui 2mila sono bambini. Il 16% dei casi hanno contratto il virus attraverso rapporti sessuali con prostitute, il 21% sono mogli o partner infettate dai mariti o compagni.
Kathmandu (AsiaNews) – In Nepal le donne che si prostituiscono dono circa 30mila e la piaga del sesso a pagamento riguarda 600mila uomini, un’abitante su venti del Paese.
 
Le cifre sono frutto di una indagine sulla diffusione dell’HIV e sono state rese pubbliche in occasione della giornata mondiale dell’Aids. Il dato che emerge rivela che la popolazione della neo-repubblica è in percentuale la più esposta all’infezione da HIV di tutta l’Asia.
 
L’indagine svolta dall’HIV/Aids and STI Control Board (Hascb) e dal National Centre for Aids and Std Control (Ncasc) ha stimato che, su una popolazione complessiva di oltre 26milioni di abitanti, le persone affette da immunodeficienza sono 70mila, di cui 2mila sono bambini. Il 41% dei casi riguarda immigrati per lavori stagionali, il 16% hanno contratto il virus attraverso rapporti sessuali con prostitute, mentre il 21% sono mogli o partner infettate dai mariti o compagni.
 
Il vicedirettore del Hascb, Sarad Onto, definisce “una emergenza silenziosa” quella che colpisce persone in seguito a rapporti con sieropositivi ammalatisi per l’uso di droga e la frequentazione di prostitute.
 
Rajiv Kafle, presidente della National Association of People living with HIV/Aids, sostiene che “è arrivato il momento in cui il governo deve legalizzare la prostituzione. Questo aiuterà a controllare l’epidemia di HIV attraverso misure effettive di prevenzione”. Kafle afferma che le prostitute ed i loro clienti non prendono precauzioni per il timore che la polizia scopra contraccettivi durante le irruzioni sistematiche nei luoghi in cui si svolge il mercato del sesso nepalese.
 
Il Consiglio nazionale sull’Aids, istituito nel 2001 e presieduto dal primo ministro nepalese fino ad oggi ha convocato una sola riunione, avvenuta prima dell’avvento al potere del partito maoista di Prachandra. L’attuale premier, Pushpa Kamal Dahal, ha affermato in occasione della giornata mondiale contro l’Aids, che “il governo destinerà tutte le risorse disponibili per monitorare l’epidemia di HIV e curare le persone infette”.
 
Il Ministro per la salute pubblica, Girirajmani Pokhrel, afferma invece che “il governo ha già formulato le necessarie politiche e strategie, ma queste necessitano di essere implementate” poiché è ancora esiguo il numero dei centri e del personale impegnato sul fronte della lotta all’aids.
 
La comunità cattolica del Paese nella giornata di domenica 30 novembre ha destinato una speciale preghiera per i malati di HIV in relazione alla Giornata mondiale e ribadito il suo impegno per rispondere a quella che nel Paese è considerata una catastrofe. Nel Nepal oltre 500 persone di ogni età sono assistite dai centri cattolici sparsi nel Paese.
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