16/07/2010, 00.00
MYANMAR – INDIA
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La sazia giunta birmana libera Win Htein e prosegue la corsa agli armamenti

di Tint Swe
La liberazione di un prigioniero politico vicino ad Aung San Suu Kyi non è un segnale di cambiamento. Egli ha scontato per intero la pena e avrebbe dovuto uscire già nel settembre 2008, in seguito a un’amnistia generale. I militari fanno affari con la più grande democrazia al mondo (India) e il peggior tiranno (Corea del Nord).
New Delhi (AsiaNews) – Ieri la giunta militare birmana ha liberato U Win Htein, 66 anni, collaboratore della leader dell’opposizione Aung San Suu Kyi. L’uomo ha trascorso 14 anni in una prigione del nord del Paese e ora verrà affidato alle cure dei familiari. L’attivista democratico ha scontato tutti gli anni di condanna inflitti.
 
I vertici della dittatura sono sempre meno interessati alle prossime elezioni, in cui la vittoria pare scontata, puntando invece su armamenti e rapporti economici e commerciali con le potenze asiatiche.
 
Sul particolare momento attraversato dal Myanmar, AsiaNews ha raccolto il parere di Tint Swe, membro del Consiglio dei ministri del National Coalition Government of the Union of Burma (NCGUB), costituito da rifugiati del Myanmar dopo le elezioni del 1990 vinte dalla Lega nazionale per la democrazia e mai riconosciuto dalla giunta militare. Fuggito in India nel 1990, dal 21 dicembre del 1991 vive a New Delhi.
 
Le elezioni politiche in Myanmar, a lungo pubblicizzate e cariche di troppe aspettative, sono giunte a un binario morto e non vi sono nemmeno altri elementi di sollievo. Quanti sono interessati a scorgere segnali positivi da parte della giunta, possono pensare al rilascio di Bogyi (il Capitano) Win Htein dalla prigione, avvenuto ieri 15 luglio. In realtà, egli ha scontato tutti gli anni di carcere a cui era stato condannato. Egli è rimasto agli arresti, sebbene avesse tutti i diritti per essere scarcerato, quando nel settembre 2008 9002 prigionieri sono stati liberati in seguito a un’amnistia generale. Forse perché U Win Htein era uno stretto collaboratore di Aung San Suu Kyi, tutti gli occhi erano spalancati.
 
La notizia del rilascio giunge in concomitanza con nuove pressioni dal mondo esterno. Il 14 luglio scorso la Camera dei deputati degli Stati Uniti ha rinnovato la “Legge 2003 sulla Democrazia e la libertà in Myanmar”. Il prolungamento delle sanzioni economiche e la diminuzione graduale degli investimenti cinesi hanno determinato un crollo di oltre due terzi, nell’ultimo anno fiscale, nel volume di investimenti esteri nella ex-Birmania. Anche le esportazioni di riso hanno raggiunto un valore di poco superiore alle 27mila tonnellate nella prima metà del 2010, registrando un dato di gran lunga inferiore a quello degli anni scorsi.
 
Nel frattempo il figlio di Tay Za, uno degli uomini d’affari chiave della giunta birmana e raccoglitore di fondi, ha perso una battaglia legale contro le sanzioni imposte dall’Unione europea. David Miliband, il prossimo leader dei laburisti, ha ricevuto di persona Wai Hin Pwint Thon, figlia di un prigioniero politico birmano e le ha promesso il massimo sostegno per la democrazia in Myanmar.
 
Tuttavia, l’attenzione del regime militare birmano non è volta alle elezioni ma alla costruzione di una batteria di missili strategici con l’assistenza della Corea del Nord.
 
Al tempo stesso il “Pyi-Khaing-Phyo”, la cosiddetta benestante e famosa “organizzazione sociale” patrocinata dal generalissimo Than Shwe, sta per essere trasformata ufficialmente in un partito politico. L’enorme quantità di beni che fanno capo all’associazione verranno destinati al partito, che parteciperà alle prossime elezioni. Il Primo Ministro in carica è il presidente del partito. In questo modo, quanti vogliono scommettere andando sul sicuro, dovranno puntare sull’Union Solidarity Party. Tuttavia, la vicenda potrebbe ricordare le aspettative pre-mondiali [di calcio] che ruotavano attorno al Brasile…
 
Il popolo birmano non mostra alcun interesse per le elezioni. Sa che tutto andrà nelle vecchie mani, secondo uno stile già visto. La gente è occupata da problemi che si trascinano nel tempo, come i bambini soldato, le ragazze vendute, le intimidazioni e gli abusi.
 
Il generalissimo birmano visiterà l’India dal 25 al 29 luglio per un pellegrinaggio, a breve distanza dalla sorprendente visita – in programma il 23 luglio – in Myanmar del Ministro nord-coreano degli esteri. Ciò mostra quanto il regime militare si trovi perfettamente a suo agio al cospetto della più grande democrazia al mondo, così come del peggior tiranno.
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