20/06/2007, 00.00
CINA
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La tratta degli "schiavi bambini": 17 euro l'uno, meglio se ritardati mentali

Da anni vi sono gruppi dediti al traffico di esseri umani. La polizia ammette che sapeva delle fabbriche dove lavorano minori, ma non spiega perché non è intervenuta. Forse i bambini sono stati rapiti anche in altre province.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – Dopo la liberazione di centinaia di schiavi nello Shanxi ed Henan, emerge in questi giorni un quadro umiliante: nella Cina del grande sviluppo economico, da anni sono attivi gruppi dediti al rapimento e alla vendita di esseri umani per il lavoro forzato. Le prime indagini mostrano che gli “schiavi” bambini e adulti sono rapiti in molte province. La polizia ammette che lo sa da anni, ma non è intervenuta.

Zhou Jinghuan in tre anni ha circuito e sequestrato almeno 3mila lavoratori, che ha venduto alle fabbriche di mattoni o alle miniere dell’Henan, per circa 170 yuan (17 euro) ciascuno. Già nel 2006 un servizio trasmesso dalla televisione statale racconta come il traffico di esseri umani sia diffuso ed esteso nell’Henan da anni, ma ciò non ha portato ad alcun intervento delle autorità.

Il servizio televisivo parla di Zhou, che “lavora” a Zhengzhou e preferisce i ritardati mentali, più facili da circuire e da controllare, “obbedienti e felici se dai loro un po’ di vino”: sono il 30% della sua mercanzia. Chi rifiuta di essere venduto è percosso, chi cerca di fuggire è costretto a inginocchiarsi su cocci di vetro. Chi fugge è spesso ripreso vicino alle stazioni ferroviarie, dato che non ha denaro né carta d’identità. Il reportage dice che lo schiavista è stato arrestato, ma non racconta il seguito.

Intanto ieri Zheng Baigang, dirigente del ministero di Pubblica sicurezza, ha ammesso che la polizia dell’Henan già nel 2004 ha scoperto minori al lavoro nelle fabbriche di mattoni, a seguito delle denunce dei genitori di bambini rapiti. Allora la polizia ha fatto accertamenti, ma si è “fermata” quando i proprietari delle fabbriche sono “fuggiti” nel vicino Shanxi, in quanto – spiega Zheng - “il problema fu risolto nella provincia, secondo le istruzioni dei nostri leader”. Ciò spinge a pensare che il rapimento e lo sfruttamento di minori non siano fatti gravi, se si è soddisfatti di avere “mandato via” chi lo fa. Comunque nessuno ha ancora spiegato perché da allora non ci siano stati controlli.

Dalle notizie che emergono in questi giorni  appare che il traffico di esseri umani è molto esteso. Nell’Henan lo scorso 8 giugno è stata arrestata la latitante Ji Xiulan, che – dice lo Shanghai Daily - negli anni scorsi insieme al marito e altri parenti ha comprato almeno 118 bambini nel Guangxi e li ha venduti in Henan, Hubei e Anhui. E’ stata scoperta per caso il 30 marzo 2003, quando si è guastata l’auto su cui trasportava 13 bambini, nell’Henan.

Ai media si sono rivolti almeno 68 genitori dell’Hebei che temono che i figli scomparsi siano tra gli schiavi delle fabbriche di mattoni.

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