25/07/2016, 12.45
PAKISTAN
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Lahore, 207 bambini rapiti nel 2016: si teme un racket di abusi sessuali

di Kamran Chaudhry

La maggior parte dei bambini viveva in un quartiere povero della città. Non è stato chiesto un riscatto: è possibile che siano finiti in un giro di sfruttamento. Questo mese sono scomparsi 20 tra bambini e adolescenti; i corpi di quattro di loro sono stati ritrovati in sacchi della spazzatura o gettati nelle discariche.

Lahore (AsiaNews) – Dall’inizio di quest’anno sono stati rapiti a Lahore 207 bambini e adolescenti, di cui 20 solo in questo mese. La maggior parte di loro è stata ritrovata cadavere in sacchi della spazzatura, con evidenti segni di lesioni e abusi sessuali. Dal momento che per le vittime non è mai stato chiesto un riscatto, si teme che siano finite in un giro di sfruttamento sessuale. Familiari e attivisti si sono riuniti per protestare contro i sequestri e hanno marciato fino alla sede dell’Assemblea del Punjab. Alle autorità hanno chiesto maggiore controllo, protezione per i bambini e il risarcimento per i genitori delle vittime.

La manifestazione si è svolta il 23 luglio per le strade di Lahore. I manifestanti hanno intonato lo slogan “Protezione per i nostri bambini”. Secondo le indagini, la maggior parte dei ragazzi scomparsi viveva nel quartiere povero di Badami Bagh, sede del più grande mercato ortofrutticolo della città. Dei 20 bambini rapiti questo mese, i resti di quattro di loro sono stati rinvenuti in sacchi della spazzatura o gettati negli scarichi dell’acqua o nelle discariche.

Shafique Bahtti, il padre di Umair Shafique, un bambino di sette anni, esprime ad AsiaNews tutto il suo dolore: “Umar è scomparso il terzo giorno dell’Eid al-Fitr [la festa che segna la fine del Ramadan, ndr]. Dopo quattro giorni il suo corpo è stato ritrovato chiuso in un sacco di plastica e gettato in un canale di scolo. Gli investigatori hanno detto che ha subito violenza sessuale”.

L’uomo racconta che la famiglia vive nell’area del mercato da quattro anni e non aveva mai avuto problemi. “Mio figlio stava giocando in strada – continua –. Sono riuscito a identificarlo solo grazie ad una radiografia, dalla quale ho riconosciuto la frattura alla gamba sinistra che si era procurato lo scorso anno”.

Il genitore riporta inoltre che il corpo del figlio è stato mutilato, dal momento che era privo degli occhi. Egli si dispera: “Umar era parte del nostro cuore. Vivremo con questo fardello per il resto della nostra vita. Da quel momento mia moglie, che soffre di diabete, si è ammalata”. Bahtti denuncia che “la polizia non ha fatto nulla. Un ministro provinciale è venuto a trovarci quattro giorni dopo il funerale, ma è rimasto con noi per pochi minuti. Vogliamo giustizia per il nostro bambino”.

Una squadra della Central Intelligence Agency sta visitando le abitazioni delle vittime e ha intimato ai bambini di non uscire da soli. Altri agenti stanno pattugliando le strade. Il Rawadari Tehreek Movement (Movimento per la tolleranza) ha chiesto che venga avviata un’inchiesta. Samson Salamat, presidente cristiano del movimento, afferma: “A Lahore la situazione è davvero preoccupante. C’è un’atmosfera di terrore a causa delle frequenti sparizioni di bambini e adolescenti, soprattutto nelle aree di Badami Bagh e Data Nagar. I funzionari di governo e i ministeri interessati devono affrontare il problema e intraprendere azioni immediate per salvare i bambini rapiti. Chiediamo che le famiglie delle vittime ottengano dei risarcimenti e vogliamo politiche effettive per evitare simili crimini in futuro”.

Farooq Tariq, segretario generale dell’Awami Workers Party, afferma che i recenti rapimenti riportano alla memoria il caso di Javed Iqbal, un serial killer che ha ucciso circa 100 adolescenti. Iqbal è stato arrestato nel 1999 e ha confessato di aver violentato le vittime e sciolto i loro corpi nell’acido. Nel 2001 si è suicidato nel carcere di Kot Lakhpat, insieme a due complici. Tariq ricorda: “Nella casa dell’assassino ho visto le scarpe dei bambini e i barili con l’acido. Temo che la recente ondata di rapimenti abbia come ultimo scopo lo sfruttamento dei minori per fini sessuali”.

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