15/03/2014, 00.00
PAKISTAN
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Lahore, convocato il processo di appello per Asia Bibi

Dopo più di quattro anni di carcere, condannata a morte senza prove per "blasfemia", la cristiana pakistana vedrà fra due giorni i giudici dell'Alta Corte. Il Centro per l'assistenza legale, che segue il suo caso, invita la corte a "non cedere alle pressioni dei fondamentalisti e fare in modo che sia la giustizia a vincere".

Lahore (AsiaNews) - Dopo più di quattro anni di carcere, i giudici del tribunale di appello apriranno il prossimo 17 marzo il procedimento per la revisione della condanna di Asia Bibi, cristiana pakistana condannata a morte senza prove sulla base della famigerata "legge sulla blasfemia". Madre di cinque figli, Asia Bibi è stata arrestata nel 2009 con l'accusa di aver insultato Maometto e quindi condannata a morte. La comunità internazionale, la Chiesa cattolica e diverse organizzazioni per i diritti umani hanno protestato contro questa sentenza, che ora dovrà essere analizzata dall'Alta Corte di Lahore.

Il Centre for Legal Aid, Assistance and Settlement - gruppo che fornisce assistenza legale ai membri delle minoranze pakistane e alla stessa Bibi - conferma l'appello. Il direttore della sezione pakistana, Joseph Francis, dice: "Il caso ha tutto il nostro sostegno. Spero che non ci saranno pressioni degli estremisti sui giudici, che devono gestire il caso con cura, considerazione e diligenza. Se i giudici saranno lasciati liberi di prendere una decisione giusta, le accuse cadranno".

Nasir Saeed, della sezione britannica, è meno positivo: "Non sarà per niente facile, soprattutto per i giudici che si troveranno sotto gli occhi del mondo intero. Prego che Dio riempia il loro cuore di coraggio e di fermezza, e che dia loro la forza di sconfiggere la paura. Spero anche che seguiranno il diritto e lasceranno che a vincere sia la giustizia".

Cristiana e madre di cinque figli, nel novembre 2010 Asia è stata condannata a morte in base alla "legge nera" ed è in attesa della sentenza di appello sin da allora, rinchiusa in isolamento nel carcere femminile di Sheikhupura (nel Punjab). Per la sua liberazione si sono mobilitati il governatore del Punjab Salman Taseer (nella foto proprio con Asia Bibi) e Shahbaz Bhatti, ministro per le Minoranze religiose: entrambi sono stati assassinati nel 2011, per mano degli estremisti islamici. Il Papa emerito Benedetto XVI ha lanciato un appello per la liberazione di Asia Bibi, provata nel fisico e nel morale dalla lunga prigionia.

L'appello dovrà decidere sul "crimine" commesso da Asia Bibi, ovvero aver bevuto un bicchiere d'acqua raccolta da un pozzo di proprietà di un musulmano. Da qui l'accusa di aver "infettato" la fonte, poi la discussione con le altre donne e, infine, l'incriminazione per aver "insultato il profeta Maometto". 

 

 

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