11/11/2013, 00.00
PAKISTAN
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Lahore, accusato di blasfemia un pastore cristiano. Rischia la vita

di Jibran Khan
Il Jamat-ul-Dawa, organizzazione estremista fuorilegge, ha lanciato una fatwa contro Adnan Masih. Per un equivoco, l’uomo è stato accusato di aver insultato Maometto e l’islam. La polizia indaga; intanto, il pastore e la sua famiglia sono sotto protezione. Sacerdote locale: “È già la terza denuncia falsa di blasfemia in soli due mesi”.

Lahore (AsiaNews) - Accusato di aver insultato il profeta Maometto, denunciato per blasfemia e minacciato di morte da un gruppo estremista islamico: la vittima è Adnan Masih, un pastore cristiano di Lahore. Oggi il procuratore ha ordinato alla polizia di avviare indagini approfondite, e di tenere l'uomo e la sua famiglia sotto protezione fino a quando non sarà chiarita la situazione. Il Jamat-ul-Dawa, l'organizzazione radicale, ha dichiarato però di poterlo uccidete "anche se in custodia delle forze dell'ordine".

La vicenda ha avuto inizio il 7 ottobre scorso per un equivoco. Adnan Masih stava sostituendo il fratello al negozio di occhiali in cui è impiegato, il Diamond Glass. Mentre era lì, il pastore cristiano ha notato su uno scaffale un libro scritto da un leader musulmano che guida l'organizzazione estremista Jamat-ul-Dawa, considerata fuorilegge. Masih ha notato che alcune frasi relative alla Bibbia erano sbagliate, e le ha corrette a penna lasciando poi il libro nel negozio.

Il giorno successivo Abid Mehmood, un collega del fratello, ha denunciato Masih alla polizia accusandolo di blasfemia (art. 295A, 295B e 295C del Codice penale pakistano). Venuto a sapere della denuncia a suo carico, il cristiano ha negato ogni responsabilità. Da quel momento però sono iniziate le minacce di morte da parte del Jamat-ul-Dawa, culminate con l'emissione di una fatwa contro Masih.

Spaventato per sé e i suoi cari, l'8 novembre scorso l'uomo si è consegnato alla polizia locale, chiedendo protezione. "Siamo spaventati - raccontano i familiari - Adnan non ha scritto nulla contro l'islam. Ha solo corretto alcune cose riguardo Gesù Cristo".

Ad AsiaNews p. Arshed John, della diocesi di Lahore, spiega: "Questo è il terzo caso di persecuzione contro i cristiani sfruttando le leggi sulla blasfemia avvenuto in soli due mesi. Spero che la polizia sarà in grado di proteggerlo. Chiedo a tutti, senza distinzione di religione, di pregare per quest'uomo e per la sua famiglia". 

 

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