16/02/2011, 00.00
PAKISTAN – STATI UNITI
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Lahore, fondamentalisti islamici: Raymond Davis è blasfemo e va decapitato

di Jibran Khan
Il cittadino Usa, in carcere per aver ucciso due pakistani, avrebbe insultato la guida religiosa in carcere e i detenuti in preghiera. L’ala estremista chiede la condanna a morte dell’uomo e annuncia manifestazioni in caso di liberazione. Insieme al presunto diplomatico Usa, i fondamentalisti vogliono l’impiccagione di Asia Bibi.
Lahore (AsiaNews) – Il movimento islamico pakistano Jamiat Ulema-e-Islam (Jui) chiede di processare il cittadino americano Raymond Davis per blasfemia, reato per il quale è prevista la condanna a morte. Maulana Samiul Haq, capo del Mui, lo accusa di aver oltraggiato la chiamata alla preghiera della moschea, di aver insultato quanti erano riuniti a pregare e di essersi “comportato male” con le guardie. I fatti sarebbero avvenuti nel carcere di massima sicurezza di Kot Lakhpat, a Lahore, dove il 36enne cittadino Usa è rinchiuso per aver ucciso due persone, in attesa che le autorità pakistane si pronuncino su una eventuale immunità diplomatica.
 
La posizione di Raymond Davis si fa sempre più intricata; ora ad aizzare la folla interviene anche l’ala integralista del Paese, che chiede una punizione esemplare per l’uomo, mentre la tensione fra Washington e Islamabad è ai massimi livelli. Il 36enne americano è in prigione con l’accusa di aver ucciso due persone; il fatto è avvenuto il 27 gennaio scorso a Lahore, l’uomo afferma di aver sparato per legittima difesa.
 
Tuttavia, nei giorni scorsi il tribunale della città ha disposto altre due settimane di custodia cautelare; le indagini preliminari avrebbero dimostrato che egli ha ucciso i due pakistani – probabili agenti dei servizi segreti (Isi) – a sangue freddo, mentre cercavano di fuggire a bordo di una moto. Gli Usa chiedono che venga riconosciuta la piena immunità diplomatica, sebbene la Convenzione di Vienna non comprenda “crimini gravi” quali l’omicidio, il capo di imputazione promosso dagli inquirenti a carico del cittadino Usa.
 
Nei giorni trascorsi in cella, Raymond Davis avrebbe aggravato la sua posizione. Mian Mushtaq Awan, soprintendente del carcere di Kot Lakhpat, accusa il cittadino Usa di aver insultato la guida religiosa e i fedeli durante le preghiere del mattino. Un gruppo di prigionieri ha cercato di assalirlo, ma l’intervento della polizia ha evitato il linciaggio. Un secondino afferma: “Davis ha pronunciato parole ingiuriose sull’islam e le preghiere islamiche”.
 
La notizia ha scatenato le ire dell’ala fondamentalisti del Paese. Maulana Samiul Haq definisce il comportamento di Davis “punibile con la condanna a morte” a prescindere dall’immunità diplomatica. Il leader Mui invita inoltre il governo a “impiccare Asia Bibi, la donna cristiana che ha insultato il profeta e fare di lei un esempio per tutti quanti vivono nel Paese”. Il riferimento è alla madre cristiana, in galera con l’accusa di blasfemia e condannata a morte, in attesa di appello.
 
L’ala fondamentalista ha annunciato una protesta nazionale per il 20 febbraio a Peshawar, a sostegno della “legge nera”. Il Tehrik-e-Taliban Pakistan (Ttp)  ha già avvertito il governo che, in caso di rilascio di Davis, si terrà una imponente manifestazione di piazza. Il portavoce del Ttp chiede la consegna del cittadino Usa per “decapitarlo” e lancia minacce ai giudici.
 
Il senatore Usa John Kerry è arrivato ieri a Lahore nel tentativo di dirimere la controversia. Egli ha incontrato l’ex Ministro degli esteri Shah Mehmood Queshi e il Primo ministro Yousaf Raza Gilani per discutere i dettagli.  
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