24/08/2018, 08.11
PAKISTAN
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Lahore, in onda sulla tv cattolica un programma per le famiglie

di Kamran Chaudhry

La trasmissione si chiama “Family Fellowship” e dura un’ora. Il dibattito è incentrato su varie tematiche: gli effetti che le bugie provocano nella vita familiare; la tolleranza e il rispetto verso il partner; l’educazione dei figli. Regista: “Persino i musulmani apprezzano il talk-show”.

Lahore (AsiaNews) – Si chiama “Family Fellowship” e promuove la solidarietà tra le famiglie. È un programma che va in onda sul canale televisivo Catholic TV lanciato dall’arcidiocesi di Lahore nel 2009. Il suo regista Jasber Ashiq riferisce ad AsiaNews che lo scopo della trasmissione è far avvicinare la comunità condividendo esperienze pratiche di vita. “Abbiamo notato – afferma – che le coppie sposate a poco a poco perdono l’interesse reciproco. Di solito i loro dissidi hanno basi futili: a volte sono dovuti ai commenti di un anziano genitore o al comportamento di un fratello indifferente. Vogliamo farli riavvicinare alla Chiesa attraverso la televisione”.

Il regista 46enne ha prodotto circa 100 episodi. Il talk-show va in onda una volta a settimana e dura un’ora. Il dibattito è incentrato su varie tematiche: gli effetti che le bugie provocano nella vita familiare; la tolleranza e il rispetto verso il partner; l’educazione dei figli, e così via.

Ashiq, che conduce il programma insieme alla moglie, spiega che “la maggior parte degli ospiti sono coppie di lavoratori con un basso senso dell’etica. Utilizziamo anche i social media per dare delle linee guida con cui costruire una famiglia migliore”. Poi aggiunge che “persino i musulmani apprezzano questa trasmissione. Inoltre alcune delle coppie che abbiamo invitato hanno sviluppato relazioni più profonde. È anche accaduto che i figli di alcuni di loro si siano sposati; altri hanno trovato lavoro dopo essere apparsi in tv”.

Fondata nel 2009 dal frate cappuccino fra Morris Jalal, la Catholic TV trasmette programmi su catechismo, questioni familiari, giovani e bambini; giochi sulla Bibbia e canti; offre consigli per migliorare la propria carriera; proietta film in urdu (la lingua nazionale). Viene vista in almeno 20mila case cristiane dell’arcidiocesi di Lahore e in alcuni villaggi delle province del Punjab e del Sindh. Questa settimana, in occasione dell’Incontro mondiale delle famiglie che si svolge a Dublino, sta mandando in onda approfondimenti sull’evento.

Mons. Sebastian Shah, arcivescovo di Lahore, ha lanciato una campagna di raccolta fondi per trasformare il canale in televisione satellitare. Secondo l’arcivescovo, “al giorno d’oggi le nostre famiglie hanno davvero bisogno di formazione spirituale. Hanno bisogno di essere guidati nella scelta del partner. Le famiglie della mia diocesi sono povere perché i figli rifiutano i lavori pesanti. Questo aumenta la depressione all’interno della comunità”. Allo stesso tempo, conclude, “un altro problema sono gli incontri combinati. Le giovani cristiane sono più istruite dei ragazzi. Questo rende per i genitori ancora più difficile trovare loro un marito”.

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