16/08/2006, 00.00
sri lanka
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Le 61 ragazze uccise a Mullativu non erano "ribelli", ma solo scolarette

Un gruppo di ong smonta la difesa del governo, secondo cui l'orfanotrofio era "una base delle Tigri Tamil".

Colombo (AsiaNews) – Le 61 ragazze uccise in un raid aereo il 14 agosto scorso, non erano ribelli : lo affermano l'Unicef e alcuni rappresentanti internazionali per il monitoraggio del cessate-il-fuoco che smontano così la difesa costruita dall'esercito cingalese.

Due giorni fa, l'aviazione militare ha bombardato un orfanotrofio a Mullativu, mentre gruppi di ragazze delle scuole dell'area tenevano un incontro di training sull'attuazione dei primi soccorsi. Le Tigri Tamil (Ltte) hanno subito accusato il governo del massacro. Il governo, a sua volta, si è difeso dicendo che il luogo era in realtà una base dei ribelli e ogni ragazzo o ragazza delle scuole collegate sono in realtà dei "bambini-soldato" e perciò "terroristi".

Un gruppo formato da membri dell'Unicef e dallo Sri Lankan Monitoring Mission (Slmm) ha visitato il luogo e ha dato un'altra versione. JoAnna VanGerpen, dell'Unicef ha dichiarato che "questi erano bambini venuti dale scuole circostanti per due giorni di esercitazioni sui primi soccorsi. Non sappiamo ancora chi ha promosso l'incontro". I visitatori sono rimasti "orripilati" da ciò che hanno trovato. Oltre all'alto numero di morti, vi sono anche 150 bambine ferite.

Keheliya Rambukwella,  portavoce del governo, ha rifiutato le conclusioni delle due organizzazioni, dicendo che esse non hanno utilizzato per le loro ricerche degli esperti militari. "Noi abbiamo studiato tutto questo per anni" ha detto. "Essi usavano quel luogo per trovare combattenti per le Tigri. Se i bambini sono terroristi, che possiamo farci?". "Il sesso o l'età – ha precisato - non possono essere una preoccupazione perchè [i bambini] sono educati ad essere soldati, a portare le armi e ad uccidere i nemici".

Il raid aereo è avvenuto in un momento in cui il conflitto fra esercito e guerriglia – che dura da decenni - sembra riprendere con forza, tanto da far temere un ritorno alla guerra civile.

La gente dello Sri Lanka non è nuova a questo genere di cose. Le accuse reciproche sul massacro di Mullativu mette in luce un'agghiacciante caratteristica del conflitto. Fin dai primi anni '80 le Tigri Tamil hanno reclutato Tamil per farli partecipare alla "lotta di liberazione". Fra essi, secondo l'Unicef, l'Ltte ha reclutato almeno 3500 bambini-soldato. Molti Tamil che si rifiutano sono costretti anche con la forza a contribuire al reclutamento almeno con un membro della propria famiglia. La risposta del governo a questo tipo di minaccia "terrorista" è stata spesso altrettanto violenta, con punizioni collettive verso famiglie e villaggi Tamil. (DV)

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