26/09/2007, 00.00
CINA - STATI UNITI
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Le due verità della Mattel sui giocattoli pericolosi

La Mattel ha dichiarato la “piena responsabilità” per la nocività di milioni di giochi fatti in Cina e ritirati. Ma questo, più che escludere ogni responsabilità cinese, dimostra la mancanza di rispetto verso i consumatori. Le “colpe” di Cina e Usa.

Pechino (AsiaNews/Agenzie) – La Cina esprime piena soddisfazione per le pubbliche scuse della Mattel, che il 21 settembre si è assunta la “piena responsabilità” per la gran parte dei 21 milioni di giocattoli pericolosi fatti in Cina con il suo marchio e ritirati dal mercato nei due mesi precedenti. Il quotidiano statale China Daily ha osservato che questo “dovrebbe contribuire a fugare le perplessità dei consumatori americani verso i prodotti fatti in Cina”. Ma esperti osservano che la vicenda lascia molti punti non chiariti.

La Mattel ha infatti raccontato due "verità". Il 12 settembre il suo direttore esecutivo Robert Eckert ha dichiarato al Senato Usa che la ditta “è stata tradita e così vi ha tradito”, imputando ogni responsabilità alle fabbriche cinesi. Si è solo assunto la colpa di un imperfetto sistema di controllo della sicurezza del prodotto, rivendicando però il merito di avere denunciato il problema non appena emerso.

Ma pochi giorni dopo il vicedirettore Debrowsky ha dichiarato in Cina che la gran parte dei 21 milioni di giocattoli sono pericolosi per “errori di progetto” della Mattel.

Le ditte occidentali portano la loro produzione in Cina per il basso costo, ma questo contribuisce a mantenere miseri i salari degli operai e può indurre le fabbriche a utilizzare materiali economici. Se poi le committenti nemmeno svolgono adeguati controlli di qualità, come la Mattel ha ammesso, viene da chiedersi se la “fiducia” verso le ditte cinesi non dimostri piuttosto una carenza di interesse verso i consumatori finali.

Le responsabilità delle fabbriche. Peraltro, circa 2 milioni di giochi erano nocivi per l’uso di vernice al piombo nelle fabbriche cinesi, come ha ribadito anche Debrowsky. Nella loro giusta soddisfazione, le autorità cinesi debbono mantenere i controlli sulla qualità e la genuinità dei prodotti, istituiti proprio per queste denunce. Senza dimenticare che in molti altri casi (dal dentifricio agli alimenti per cani ai medicinali) il made-in-China è risultato davvero nocivo o di scarsa qualità. Esperti osservano che per risolvere un problema non basta promulgare nuove regole, come spesso pensano le autorità cinesi. Occorre anche vigilare che siano rispettate.

La scarsa trasparenza. In tutte le denunce per cattiva qualità, le ditte e le autorità cinesi hanno subito negato ogni responsabilità, invece di compiere accertamenti. Questa condotta ha fatto perdere la fiducia nei prodotti cinesi più che i casi di contraffazioni, purtroppo inevitabili se i controlli sono carenti.

Ma appare non molto differente lo stupore di quel senatore Usa secondo cui un simile problema della sicurezza dei giocattoli “non sarebbe dovuto accadere negli Usa”.

 

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