29/04/2006, 00.00
SRI LANKA
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Leader cristiani a governo e Tigri Tamil: basta violenze tornare al dialogo

Appello congiunto di cattolici e protestanti chiede la fine degli attacchi reciproci e il ritorno al tavolo de i negoziati.

Colombo (AsiaNews/Ucan) – Esponenti della comunità cattolica e protestante in Sri Lanka chiedono al governo e ai ribelli dell'Esercito di liberazione dell'Eelam Tamil (Ltte) di mettere fine alle crescenti violenze nel Paese e tornare al tavolo dei negoziati.

In una dichiarazione congiunta della Conferenza episcopale dello Sri Lanka e del Consiglio nazionale cristiano, organo delle Chiese protestanti, si legge: "Lanciamo un forte appello all'Ltte, sospettato di essere responsabile dell'ultimo crimine (bomba a Colombo il 25 aprile, ndr), affinché desista da ogni atto di violenza e crei un'atmosfera che porti a una soluzione di negoziato".

Il comunicato, diffuso il 27 aprile, segue di due giorni la bomba suicida al quartier generale della polizia a Colombo. Nell'attentato sono morte 8 persone e 27 sono rimaste ferite. 

"Ci appelliamo alle forze armate – continuano i leader cristiani – perché non intraprendano azioni violente. La vita umana è sempre preziosa e non si deve pensare di poterla sacrificare per alcun motivo". 

Gli esponenti della comunità cristiana si dicono "profondamente turbati dall'escalation di violenze specialmente nel nord-est". Dopo l'attentato del 25 aprile, l'esercito ha risposto con raid su basi tamil a Trincomalee, sulla costa nord-orientale.

La conclusione del comunicato è una preghiera: "Benedetti sono i costruttori di pace, perché potranno essere chiamati figli di Dio. Preghiamo perché il Signore, che ha vinto la morte e ridato la vita possa destare in noi la preghiera e il lavoro per la pace e l'armonia in questi tempi difficili per il nostro Paese".

Il 23 febbraio scorso si è svolto il  primo round di colloqui di pace tra ribelli e governo a Ginevra. Un secondo round era previsto per il 19-21 aprile, ma è stato poi posticipato al 24 – 25 dello stesso mese; il 16 aprile però l'Ltte ha annunciato il suo ritiro dai negoziati gettando nell'empasse il processo di pace.

Dal 1983 l'Ltte combatte per uno stato indipendente tamil nel nordest del Paese. Il 22 febbraio 2002 governo e Tigri hanno firmato un fragile cessate-il-fuoco, più volte violato da entrambe le parti. Il conflitto ha ucciso oltre 80mila persone.

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