19/11/2005, 00.00
INDIA
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Leader indù invitano a "fare più figli per preservare la razza"

di Nirmala Carvalho

L'Rss chiede ad ogni famiglia almeno 3 figli per garantire la futura supremazia della religione indù. Attivisti cattolici indiani: "Concetto nazista, usa le donne come uteri in affitto".

New Delhi (AsiaNews) – K. S. Sudarshan, capo dello Rashtriya Swayamsevak Sangh [Rss, organizzazione paramilitare nazionalista ndr] ha invitato tutti gli indù dell'India a "fare almeno tre figli" per "preservare la religione, la cultura e la società induista nel Paese". Per John Dayal, attivista cattolico per i diritti umani "l'invito considera le donne un oggetto e richiama la razza ariana voluta dai nazisti".

Sudarshan ha parlato della questione giovedì scorso ed ha sottolineato che "una maggiore prolificazione indù" farebbe finire lo squilibrio territoriale indiano che divide gli Stati in maggioranze religiose diverse. "Non cadete nella legge che prevede di avere uno o due figli – ha aggiunto – perchè se la seguite, nei prossimi 120 anni la vostra famiglia non avrà successori: non dovete avere meno di tre figli, e se ne farete di più, tanto meglio!".  

Il leader nazionalista ha poi parlato del divorzio musulmano tramite il "triplo talaq". "Non si possono lasciare le donne in mezzo alla strada in quel modo – afferma – e tutti i matrimoni e i divorzi devono essere registrati. Bisogna creare un codice civile uniforme per tutti e modernizzare l'educazione musulmana". Tuttavia, Sudarshan dà delle "scusanti" ai musulmani, considerati "abitanti fra i più poveri ed ignoranti di tutta l'India".

John Dayal, segretario dell'All India Christian Council e presidente dell'All India Catholic Union, ha risposto oggi alle affermazioni del leader dell'Rss con un comunicato stampa in cui spiega come "negli ultimi anni" la nazione si "aspetta di tutto dal gruppo estremista Rss e dai suoi leader, a cominciare dalla loro volontà di sradicare i musulmani e i cristiani, con cui litigano sempre, dai territori vicini".

"La società civile indiana – continua l'attivista - ha il timore che lo Rss voglia annientare le diverse identità tribali e quindi il pluralismo culturale indiano: se ciò avvenisse verrebbero a mancare i principi democratici che tengono unita e integra l'India".

Parlando dell'invito a generare più figli, Dayal sottolinea che "Sudarshan invita gli indù ad avere 11 o 12 figli per aumentare il numero di aderenti all'induismo. Alla base di questo invito vi è un principio razzista che trova i suoi fondamenti nella razza pura hitleriana". "Terribile – aggiunge ancora - è la concezione maschilista con cui attacca i diritti delle donne, vittime da bambine di violenze sessuali ed ora semplici 'uteri in affitto' di un'ideologia perversa che lotta per l'annientamento delle altre comunità religiose"

"Il censimento cui fa riferimento il leader nazionalista [Religious Demography of India del 2001, pubblicato dal Centre for Policy Studies ndr] presenta dei dati volutamente sbagliati in cui si prevedeva un'esplosione demografica dei musulmani. I dati sbagliati hanno creato così un allarmismo nelle zone cosiddette 'a maggioranza cristiana' dell'India orientale che temevano attacchi terroristici". 

"I dati del censimento del 2001 sono stati elaborati dal Centro degli studi politici di Chennai e approvati dall'allora vice primo ministro Advani, ma vanno contro i dati scientifici e ufficiali elaborati dal Progetto governativo 'People of India' di K S Singh. Nello stesso censimento si diceva che la popolazione cristiana era in diminuzione per la legge che prevede di avere al massimo 1 o 2 figli. Anche la favola di una cospirazione da parte di una comunità cristana dell'India nord orientale si è rivelato falso".

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