17/09/2007, 00.00
IRAQ
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Leader sciiti: un’alleanza con gli Usa contro l’estremismo

Per sradicare le milizie sciite a Wasit, capi tribali si ispirano all’alleanza dei sunniti di Anbar contro al Qaeda. Si tratterà di una forza di giovani volontari armati da Baghdad e addestrati dagli Usa, che controlleranno anche i confini con l’Iran. Ma il progetto è solo in fase di discussione.

Baghdad (AsiaNews/Agenzie) – Leader tribali sciiti nel sud dell’Iraq potrebbero formare  un’alleanza contro l’estremismo sostenuti da Usa e Baghdad sul modello di quella sunnita di Anbar contro al Qaeda. Lo sceicco Majid Tahir al-Magsousi, capo della tribù Migasees nella provincia di Wasit, parla di “discussioni in corso per la creazione di una brigata di giovani uomini addestrati dalle forze statunitensi per potenziare la sicurezza nella zona e pattugliare i confini con l’Iran”.

Egli ha poi aggiunto che l’assassinio la scorsa settimana del leader sunnita Abdul-Sattar Abu Risha, ucciso da al Qaeda per aver collaborato con Washington, ha reso anche gli sciiti “più risoluti” nella lotta per la sicurezza.

Funzionari locali sottolineano, però, che “ancora è troppo presto” per dire se il modello di Anbar possa trovare terreno fertile anche in altre province. Wade Weems, capo del gruppo di ricostruzione provinciale, sta guidando i dialoghi a Wasit, sud di Baghdad. “Si tratterebbe di un movimento anti-milizie – spiega – contro l’estremismo sciita di ogni frangia”. “La zona è molto diversa da Anbar – continua – e non possiamo semplicemente importare un modello e imporlo qui da noi”.

Il fine del progetto Anbar Awakenin è sradicare al Qaeda e vanificare il suo tentativo di instaurare uno Stato islamico a partire da questa provincia. A Wasit, invece,gli obiettivi sono: sradicare la violenza tra le milizie sciite che vogliono conquistare il potere e il controllo del petrolio; e fermare il flusso di uomini e armi dall’Iran.

Il capitano Majid al-Imra, incaricato di formare la nuova forza sciita, spiega che ogni battaglione sarà costituito da 350 uomini scelti dai leader tribali e saranno armati dal governo centrale che fornirà loro uno stipendio di 300 dollari al mese. Inizialmente si tratterà di una sorta di “polizia ausiliaria”, annuncia Weems, poi si dovrà decidere in quale corpo inglobare i volontari sciiti, se nelle forze di sicurezza, nell’esercito, nelle pattuglie di confine o nella polizia stessa.

 

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