20/08/2005, 00.00
iraq - gmg
Invia ad un amico

Lettera da Mosul: la GMG lontano da Colonia, vicina al cuore del papa

di Ragheed Ganni

Un sacerdote caldeo di Mosul ci ha inviato la testimonianza che pubblichiamo. Egli racconta del modo in cui i giovani cattolici di Mosul vivono la GMG. La maggior parte dei giovani cattolici irakeni non hanno potuto andare a Colonia, per motivi di sicurezza o per questioni legate ai visti. Le chiese di Mosul hanno subito nell'ultimo anno diversi attentati con auto-bomba.

Mosul (AsiaNews) – Cari amici, ieri abbiamo avuto una grande celebrazione a Mosul: un pellegrinaggio spirituale verso Colonia (Germania). Voleva essere un incontro per essere uniti spiritualmente con i  400 mila giovani che da tutte le parti del mondo si sono messi in moto per raggiungere il papa. Eravamo uniti a loro con lo spirito: la Chiesa cattolica è una e non ha confini.

Circa 400 giovani, dalle parrocchie di san Paolo, Santo Spirito e santa Meskinta si sono radunati per l'occasione nella chiesa dello Spirito Santo.

Io ho conversato con loro sul tema della GMG 2005, "Siamo venuti per adorarlo". Ho ricordato anzitutto le parole dette da papa Benedetto XVI all'Angelus del 7 agosto: adorare – e specialmente adorare Gesù – non è per nulla qualcosa che appartiene al passato, non è qualcosa "senza senso per l'uomo contemporaneo". Al contrario, "solo adorando e amando Dio sopra ogni cosa, l'uomo può davvero realizzare se stesso in modo pieno". Poi ho parlato di cosa possiamo imparare dai Magi: incontrare Gesù, adorarlo e dare continuità a questo gesto. Come i Magi dobbiamo anche noi osservare e leggere i segni, cercare, discernere, provare gioia, avere una visione nel profondo, offrire (doni, se stessi), convertirsi (cambiare il nostro modo di vivere) e infine impegnarsi come testimoni della fede. Attraverso questi 8 stadi possiamo giungere a una vera adorazione del nostro Dio e salvatore.

Mons. Paul Faraj Rahho, l'arcivescovo di Mosul, ha celebrato l'Eucarestia. Nell'omelia egli ha spinto i partecipanti a rinnovare il loro impegno e a non avere mai vergogna della Croce di Cristo, ad accettare tutte le sfide e le prove della fede nel nostro tempo. Egli li ha incoraggiati ad avvicinarsi al Signore che li ama di un amore senza limiti. Essere presenti e partecipare all'Eucarestia è l'espressione del nostro essere vicini a Dio.

Mons. Rahho ci ha anche ricordato le parole di Giovanni Paolo II (dette il 6 agosto 2004), a commento del tema della GMG 2005: "Seguendo con fede la via del nostro redentore dalla povertà della mangiatoia al suo abbandono sulla Croce, possiamo meglio comprendere il mistero del suo amore che redime l'umanità. Il bambino, deposto da Maria nella mangiatoia, è l'Uomo-Dio che noi vedremo inchiodato sulla croce. Lo stesso redentore è presente nel sacramento dell'Eucarestia. Nella stalla di Betlemme egli volle essere adorato nelle umili spoglie di un neonato da Maria, Giuseppe, i pastori; nell'ostia consacrata noi lo adoriamo presente sacramentalmente in corpo, sangue anima e divinità, mentre Egli si offre a noi come cibo di vita eterna. La messa, perciò, diviene un vero incontro amoroso con Colui che diede tutto se stesso per noi. Miei cari giovani amici, non esitate a preparare voi stessi in modo degno e avvicinatevi al sacramento dell'altare, particolarmente in questo Anno dell'Eucarestia (Ottobre 2004-2005), che io ho proclamato per tutta la Chiesa". (n. 3)

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Bloccati in Giordania, 2 ragazzi iracheni aspettano di raggiungere Colonia
12/08/2005
GMG: la prima volta della Chiesa sotterranea cinese
11/08/2005
Giovani di Baghdad scrivono al Papa della GMG
20/08/2005
Sydney 2008: per l'evangelizzazione dell'Asia
22/08/2005
Papa: È urgente cercare il volto di Dio, per salvare la dignità dell'uomo
28/08/2005


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”