11/06/2005, 00.00
LIBANO
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Libano, card. Sfeir: "Prima di votare, esaminate la vostra coscienza"

di Youssef Hourany

Beirut (AsiaNews) – Il patriarca maronita, card. Nassrallah Sfeir, ha rivolto ieri un forte appello alla nazione affinché vengano rispettate le regole della condotta elettorale ed ha invitato i votanti a rifiutare la logica del 'denaro elettorale'. Il patriarca ha espresso la speranza che "ciascuno esamini la propria coscienza prima di inserire la scheda, domenica prossima" e che venga eletto un "parlamento efficace malgrado la pessima legge elettorale, rifiutata da quasi tutti i libanesi onesti".

Il porporato ha poi convocato per questo 'acceso' fine settimana il Consiglio superiore del Sinodo maronita - celebrato nella primavera scorsa con la presenza di oltre 200 delegati da tutto il mondo - per un seminario di studio nel convento di Saidet El Jabal. Il seminario sarà supervisionato dal Segretario generale del Sinodo maronita, mons. Joseph Bechara.

Sfeir ha rilasciato queste dichiarazioni dalla sua sede di Bkerke dove ha ricevuto uno dei deputati dell'opposizione, il candidato maronita Nasib Lahoud, che ha dichiarato: "Le elezioni hanno rovinato il consenso nazionale del 14 marzo". Parlando poco dopo dalla sua casa di El Metn Chemali - quartiere nord di Beirut - l'uomo, fondatore di molte associazione caritative, ha dichiarato che "Sua beatitudine è il garante del processo democratico. Spero che tutti seguano le direttivi del Patriarca, l'unica persona che non cerca i suoi interessi ma gli interessi dei libanesi"

Le elezioni di domani avranno un peso particolare in quanto coinvolgono anche le regione miste, come Baabda-Alay, dove convivono drusi, maroniti, greco-ortodossi e sciiti: in queste regioni il voto sciita avrà un forte peso. Il panorama non è lo stesso nella valle del Bekaa – regione squassata da conflitti interni derivati dal ritiro delle truppe siriane.

Ieri sera vi sono stati gli ultimi confronti televisivi fra i candidati: il generale Michel Aoun ha espresso la sua "piena fiducia nelle coscienze negli elettori che hanno rifiutato il denaro sporco" ed ha parlato della sua alleanza con il vice-presidente del parlamento Michel Murr

Nasib Lahoud, capo della lista dell'opposizione appoggiata da Saad Hariri, ha lanciato dure critiche contro il generale Aoun a causa di questa alleanza. Murr è stato infatti uno dei responsabili della persecuzione dei seguaci di Aoun durante gli ultimi anni.

Fares Boueiz, ex ministro degli Affari esteri, ha presentato le sue dimissioni e – in un'intervista ad AsiaNews - ha lanciato dure critiche agli "amici di ieri" come Farid Haikal Khazen, che lo ha lasciato per unirsi alla lista di Saad Hariri.

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