01/03/2014, 00.00
MALAYSIA - FILIPPINE
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Linea diretta fra Kuala Lumpur e Manila per la sicurezza nel mar Cinese meridionale

Si rafforza l'asse fra Malaysia e Filippine contro gli assalti di gruppi combattenti e le mire egemoniche di Pechino nell'area. Il governo malaysiano ha ricoperto un ruolo fondamentale nei colloqui di pace fra Manila e Milf. L'obiettivo è lo "scambio in tempo reale di informazioni" e il potenziamento dei rapporto commerciali.

Kuala Lumpur (AsiaNews/Agenzie) - A circa un anno di distanza dall'invasione dello Stato malaysiano di Sabah ad opera di gruppi combattenti musulmani filippini, Kuala Lumpur e Manila potrebbero stabilire presto una "linea diretta" fra i due governi in materia di sicurezza. Lo ha annunciato ieri il Primo Ministro malaysiano Najib Abdul Razak, durante una conferenza stampa congiunta con il presidente filippino Benigno Aquino III, nel corso di una due giorni di visita ufficiale nella capitale malaysiana. Il premier aggiunge che è fondamentale "lo scambio in tempo reale di informazioni" in tema di intelligence, per respingere rivendicazioni territoriali illegittime, sulla terraferma come in mare.

Il faccia a faccia fra i due leader asiatici sembra rinsaldare il nuovo asse che si è venuto a creare fra i due Paesi, impegnati a respingere le pretese di Pechino nel mar Cinese meridionale. La capitale della Malaysia nelle scorse settimane ha inoltre ospitato i colloqui di pace fra Manila e i vertici del movimento separatista musulmano Moro Islamic Liberation Front (Milf), che dovrebbe concludersi entro metà marzo con la firma ufficiale.

In materia intelligence, Najib conferma che "si sta valutando la possibilità di stabilire una linea diretta fra le nostre rispettive forze di sicurezza, in caso di possibili incidenti". Egli aggiunge che "dobbiamo assicurare un blocco immediato" fra il versante malaysiano e quello filippino. Nel febbraio dello scorso anno gruppi armati autoproclamatisi "Esercito reale del Sultanato di Sulu", originari del sud delle Filippine, hanno attraversato il mare e sono sbarcati nel distretto nord-orientale di Lahad Datu, a Sabah. Essi chiedevano il riconoscimento da parte della Malaysia dei (presunti) diritti secolari nell'area dei combattenti filippini. Gli scontri che sono seguiti al tentativo di invasione hanno causato la morte di 70 miliziani e 10 poliziotti malaysiani. "Una volta che saranno assicurate pace e sicurezza - conclude il premier - il commercio fiorirà tanto nel sud delle Filippine, quanto a Sabah".

Aquino e Najb hanno inoltre discusso dello sviluppo della regione di Mindanao, nel sud delle Filippine, all'indomani della svolta che potrebbe portare a una ratifica dell'accordo di pace fra Milf e governo di Manila. Dal 2001 la Malaysia ricopre un ruolo attivo nei colloqui di pace; l'importanza del contributo dato da Kuala Lumpur è testimoniato dall'invito ufficiale di Aquino a Najib, il quale dovrebbe presenziare alla cerimonia ufficiale per la storica firma.

Infine, i due leader asiatici hanno affrontato le dispute territoriali nel mar Cinese meridionale; Kuala Lumpur e Manila devono fronteggiare le mire espansionistiche di Pechino, che rivendica porzioni sempre più ampie di oceano per sfruttare petrolio e gas naturali racchiusi nel sottosuolo. Aquino ha sottolineato che i due governi concordano nella "soluzione pacifica delle dispute", basandosi sul "diritto" internazionale e sul "dialogo onesto". L'obiettivo è dar vita a una regione del Sud-est asiatico pacifica e sviluppata, dove nessuno "è abbandonato al proprio destino". Nella controversia è intervenuta di recente anche l'Asean - Associazione che riunisce 10 Paesi del sud-est asiatico - che ha invitato Pechino ad adottare un codice di condotta nel mar Cinese meridionale che aiuti a ridurre i rischi di conflitto.

 

 

 

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