26/05/2009, 00.00
SRI LANKA
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Lo Sri Lanka aumenta i militari ed esclude le Tigri dalla vita democratica

di Melani Manel Perera
Il gen. Fonseka annuncia nuovi reclutamenti per portare da 200mila a 300mila il numero dei soldati. L’esercito resta in allerta per il rischio di attentati kamikaze delle Tigri tamil ancora in libertà.
Colombo (AsiaNews) -Il generale Sarath Fonseka, capo dello Sri Lanka Army (Sla), annuncia l’intenzione di portare il numero dei soldati da 200mila a 300mila per evitare che le Tigri tamil si riorganizzino. Intanto il segretario della Difesa Gotabhaya Rajapaksa rifiuta l’offerta dei superstiti del Ltte di entrare nel processo democratico del Paese,
 
La nuova campagna di reclutamento porterà ad avere un uomo delle forze armate ogni 66 abitanti, senza contare le forze di polizia. Il gen. Fonseka si aspetta che siano soprattutto i giovani ad arruolarsi. Pur avendo eliminato il leader supremo del Ltte, Velupillai Prabhakaran, e annientato tutti i quadri della guerriglia ed il sistema amministrativo e politico costruito dal Ltte, l’esercito mantiene alto il livello di allerta.
 
Fonseka ha dichiarato che nelle ultime fasi del conflitto i militari hanno ucciso 22mila ribelli e che dal 2006 circa 9000 guerriglieri si sono arresi. L’esercito afferma però che resta in libertà Selvarasa Pathmanathan, unico superstite alle operazioni dello Sla tra le prime file delle Tigri. Restano anche alcune cellule ribelli nascoste nella giungla e i militari temono anche i fiancheggiatori del Ltte in esilio all’estero. Il gen. Fonseka afferma che è alto il rischio di attentati kamikaze nelle città del sud dell’isola a maggioranza singalese.
 
In una intervista alla Bbc, il segretario della Difesa ha motivato il rifiuto della proposta del Ltte ritenendo impossibile “che i ribelli possano entrare nel processo democratico dopo anni di azioni violente”. Per G. Rajapaksa le rivendicazioni della popolazione tamil sono già rappresentate nell’ambito istituzionale dello Sri Lanka dai partiti tamil presenti in parlamento. Le dichiarazioni del segretario della Difesa giungono dopo quelle di Selvarasa Pathmanathan, portavoce del Ltte. La voce dei ribelli, in una intervista alla Bbc del 24 maggio, ha affermato che le Tigri hanno ora scelto la strada non violenta e il processo democratico per lottare in difesa dei diritti della minoranza tamil.
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